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ALTA LANGA

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Cappella di San Rocco di Lequio Berria
Cappella di San Rocco di Lequio Berria

Antica cappella situata al centro del paese, semplice nelle linee architettoniche che, fortemente risentono degli interventi cinquecenteschi di ampliamento. L'attuale ingresso era in origine un porticato con ampia arcata. Abside rettangolare e semplice prospetto a capanna con portale e finestra ad arco. E' la tipica configurazione che sommariamente caratterizzerà le numerose cappelle sorte su queste colline successivamente nel 1600, a seguito dell'epidemie pestilenziali e del rinnovamento religioso del dopo controriforma. Ma per il San Rocco fu solo un adattamento, la primitiva cappella del sec. IIXX venne ampliata ed in parte ricostruita. Vennero coperte anche le antiche decorazioni. Dopo il rifacimento del sec. XVI, divenne stabilmente sede di concregrazioni religiose a cui, presubilmente, si deve l'erezione del campanile (sec. XVII), in questo periodo la chiesetta svolse funzioni di parrocchiale mentre si costruiva la nuova chiesa. Ancora nel 1930 la cappella ospitava congregazioni religiose. Poi venne dimessa. Durante i lavori per l'adattamento a palestra della chiesa (1971), vennero casaualmente alla luce alcune parti di muro. E' così riaffiorata una considerevole superficie pittorica raffigurante il Cristo a giudizio da Pilato ed Erode, messo a confronto con Barabba, al di sopra sono parzialmente visibili le inferiorità di altre parti sceniche di monumenti della passione. La parete laterale sinistra, su cui stanno le pitture, è parte di ciò che rimane dell'originaria cappella romanica, ampliata nel 1593. I dipinti, che con alcune figure si estendono anche alle due lesene delimitanti la parete, risalgono alla seconda metà del secolo XIV. L'acuta linea goticheggiante che individua le numerose figure, pur risentendo ancora di certe "grevità", già scioltamente contorna a caratterizzare i personaggi, scevra di quella impersonalità che nel periodo romanico distingue le divinità. Il tema religioso è svolto quasi "cronosticamente", e la composizione equilibrata dei gruppi di personaggi quasi si sovrappone alla drammaticità dei racconti, che traspare dalla figura del ladrone Barabba. La scena centrale è dominata da una femminea figura di donna, minuziosamente descritta anche negli ornamenti muliedri. Le raffigurazioni sono suddivise rettangolarmente secondo il fare gotico. La facciata è stata restaurata recentemente (1996).




Chiesa Angeli Custodi ad Arguello
Chiesa Angeli Custodi ad Arguello

La chiesa dei SS. Angeli Custodi eretta nel primo decennio del XVIII sec. venne ricostruita nello stesso sito in seguito alle lesioni riportate nel terremoto del 1887. Costruita in quello che stava divenendo il nuovo centro di Arguello, essa divenne la nuova parrocchiale, sostituendo la vecchia Chiesa di San Frontiniano che era stata per cinque secoli il fulcro religioso del nucleo originario di Arguello. E’ ad una sola navata con due altari laterali, ricoperta da una volta a botte riaffrescata nel 1993 e dal tetto a falde in coppi.




Chiesa dei Disciplinanti sotto l'invocazione di S.Andrea a Cerretto Langhe
Chiesa dei Disciplinanti sotto l'invocazione di S.Andrea a Cerretto Langhe

L'attuale "Chiesa dei disciplinanti sotto l'invocazione di S.Andrea", che rappresenta l'antica parrocchiale di Cerretto Langhe, situata nel cuore del vecchio borgo ai piedi del "forte castello munito di quattro torri spettante alla famiglia Carretto di Gorzegno" (ora demolito), fu l'unica chiesa del centro cittadino fino alla costruzione avvenuta nel 1612 dell'attuale parrocchiale, la SS.Annunziata. Rimase come chiesa di confraternita dedicata a S.Andrea sino agli inizi della seconda metà di questo secolo e, periodicamente, vi si tenevano funzioni religiose in occasione delle festività principali. Della costruzione originaria, secondo alcuni storici risalente al XIII secolo, rimane la possente torre in pietra, in cui la chiave di volta dell'arco di ingresso reca un agnello scolpito. Venne rimaneggiata in epoca successiva, e precisamente nel 1585, come si può leggere sull'epigrafe incisa nel portale di ingresso della navata alle spalle della torre ("LAUS DEO MDLXXXV"), ed allo stesso periodo potrebbero risalire i lacerti di antichi affreschi che affiorano nel lato a levante dagli strati di intonaco posati nei secoli successivi. Con quell'intervento venne probabilmente configurato l'aspetto dell'attuale navata tripartita con volte a crociera e lesene con capitelli in stucco. Di epoca Barocca sono le decorazioni pittoriche ancora presenti nell'abside rettangolare, in cui spicca la bella volta rappresentante il santo e l'altare in stucco in finto marmo policromo. Un'altra trasformazione non facilmente databile riguarda la chiusura delle arcate della torre duecentesca, con l'inserimento in facciata di un portone ligneo.





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