La Torre dei Saraceni a Garessio
Dalla frazione Barchi Sottana (m. 664), pittoresco gruppo di case, posto al riparo di un costone roccioso, attraversato da vicoletti e ricco di fontanelle, si apre la mulattiera che prende a salire sotto un lungo pergolato di viti. Quindi, tra rigogliosi castagni, alcuni dei quali in età veneranda, si raggiunge una piccolissima baita, in tutto una decina di metri quadri. A questo punto ci stacchiamo dalla mulattiera che prosegue per le Case Zitta, situate a quota 872, ed infiliamo un viottolo alla nostra sinistra; poi, zigzagando a mezza costa, si perviene, dopo circa quaranta minuti, in cima al crinale, ove, sopra uno sperone roccioso, sinistra e solitaria, domina da secoli la Torre dei Saraceni. A quota 893 metri, costruita in pietra legata con calce viva, è alta 9 metri, ha un diametro interno di 3 metri, attualmente è priva di copertura e doveva certamente essere più alta. La storia della Torre si ricollega alle invasioni saracene alla fine dell'800 - inizi 900 quando i Saraceni provenienti dall'Africa e dalle coste spagnole, dalle loro basi di Frassineto vicino a Saint Tropez invasero dalla Liguria tutte le valli del Basso Piemonte. Ma forse questa costruzione risale al tardo Impero Romano o meglio dopo la caduta dell'Impero Romano quando, nel VI secolo, per arginare le invasioni longobarde, gli imperatori di Bisanzio con Giustiniano e Costanzo, cercarono di formare una linea difensiva detta "limes" coatituita da una serie di torri di avvistamento, poste in Valle Tanato tutte sulla sponda destra del fiume Tanaro. I Saraceni, tra i secoli IX e X, se ne servirono come luoghi di ricovero e di vedetta.
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