ALTA VALLE TANARO L'Alta Val Tanaro rappresenta la porzione sud-orientale della Provincia di Cuneo, il ponte naturale fra il Piemonte e le vicine province di Imperia e Savona. Estesa su di un territorio di 40.490 ettari, comprende nove comuni: Alto, Bagnasco, Briga Alta, Caprauna, Garessio, Nucetto, Ormea, Perlo e Priola. Un territorio vario in cui, dalle linee più dolci e collinari della bassa valle, si passa a quelle affascinanti, verticali e decisamente alpine della parte alta dominata dalle Alpi Liguri. Attraversata dal Fiume Tanaro, che qui si forma dalla confluenza del Tanarello e del Negrone ricavando acqua dalle suggestive Vene del Tanaro, è una terra ricca d'acque coi suoi molti torrenti e ruscelli. L'ambiente naturale incontaminato, insieme ad un passato reso ricco e complesso dal passaggio di molti popoli su questa terra di confine, la rendono un luogo d'incanto dalle molte sfaccettature, poliedrico e denso di antiche tradizioni dalle millenarie radici che ancora resistono alla fuga del tempo caratterizzandola e definendone il profilo, un profilo originale, tutto da scoprire. Le principali montagne della zona sono il Marguareis (la più alta del territorio con i suoi 2651 m), la Cima delle Saline, il Mongioie e il Pizzo d’Ormea: da queste vette è possibile, nelle giornate terse, scorgere il mare all’orizzonte. Particolari per il loro aspetto dolomitico, sono amate dagli speleologi per l’impressionante sistema sotterraneo di grotte, di cui molte ancora inesplorate. L’escursionismo può essere praticato a molti e diversi livelli, godendo di panorami che in alcuni punti si aprono su stupefacenti scorci marini. A passo lento e cadenzato si attraversano antichi borghi – come Briga Alta, Viozene e Upega - che raccontano storie ricche di atmosfera, tradizione e cultura alpina. E tra una passeggiata e l’altra non può mancare una sosta al Castello Reale in Val Casotto che, nato nell’XI secolo come Certosa, diventò possesso dei Savoia nel 1837 e residenza estiva della corte. Il centro storico di Ormea è segnato dai cosiddetti “trevi” (carrugi) ed è oggi disseminato di particolarissime statue contemporanee con il marmo nero di una cava locale. L’antica porta di ingresso alla città è posta nel campanile della parrocchiale di S. Martino, risalente al X secolo. A Nucetto, Perlo, Priola ed Ormea si incontrano resti di castelli alternati a quelli di antiche torri saracene. Meritano una sosta le trattorie locali che propongono polenta saracena, patate di montagna e ottimi formaggi come la Sora, l’Ormea e il Raschera d’alpeggio.
Mappa interattiva:
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