La raccolta di erbe spontanee da usare in cucina era una pratica diffusa. Il “Cin”, ripieno il dialetto ormeasco, può contenere ogni tipo di erbetta spontanea commestibile, oltre naturalmente a quelle coltivate. Dopo averle raccolte e pulite, le erbette vengono sbollentate in acqua salata, quindi finemente tritate. Parallelamente si fanno bollire le patate per poi pestarle insieme al trito di erbette. Il tutto si amalgama e si condisce con un sugo a base di panna e porri. Il “Cin” oltre che come piatto unico viene spesso utilizzato come ripieno per ravioli poi conditi con burro fuso o con il tradizionale sugo di panna e porri. Inoltre con il “Cin” si possono preparare i “tultei”, grossi ravioloni che vengono cotti sulla stufa a legna oppure fritti in padella e serviti con una spolverata di zucchero.
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