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Il Carsismo nel Parco Valle Pesio
Il Carsismo nel Parco Valle Pesio

Questo particolare fenomeno idrogeologico è presente in quasi tutte le montagne dell'area protetta: dalla Mirauda alla Fascia, dalle Carsene al Marguareis, da Piaggiabella alle Fascette, su cima Cars e sulle Saline. Le alpi Liguri sono composte, in questa zona, da potenti strati di rocce (calcari e dolomie) che, essendo solubili all'azione dell'acqua, hanno permesso nel corso di migliaia di anni lo sviluppo di immense reti di condotti sotterranei, dette grosse ed abissi. Nell'area del Parco sono diversi i sistemi carsici conosciuti: quello del Marguareis, delle Carsene con la sorgente del Pis del Pesio, della Mirauda, delle Masche, del Mongioie. Le grotte attualmente note presenti nel Parco sono circa 700, tra cui alcune delle cavità più importanti d'Italia: il sistema di Poggiabella (con 13 ingressi, circa 40 km di sviluppo e una profondità massima di -950 m), il sistema di La Bassa (2 ingressi, 17 km, -718), il sistema delle Carsene (4 ingressi, 16 km, -759). L'esplorazione di queste cavità è iniziata a fine '800 e perdura tuttora; si tratta in genere di grotte con andamento verticale nella prima parte e quindi accessibili solo a speleologi esperti. Sono invece facilmente visibili i grandiosi segni esterni del carsismo: doline, campi solcati, pozzi, risorgenze. Tra gli spettacoli più suggestivi vanno segnalati: la cascata del Pis del Pesio, che si attiva allo scioglimento delle nevi e le grandi distese di rocce carsificate della Conca delle carsene e del versante meridionale del Marguareis.




Lago di Beinette
Lago di Beinette

A circa 1 km dall’abitato, sulla provinciale per Chiusa Pesio, si incontra questo specchio d’acqua generato da una delle più imponenti risorgive d’Europa. Immerso nella natura, circondato da macchie di bosco semiplaniziale antico, in cui si conservano varietà arboree in via d’estinzione (ad esempio l’ontano nero), fornisce da secoli alla pianura circostante un’apporto indrico notevolissimo, costante durante l’anno per emissione e per temperatura (10 °C).




Piccoli Frutti a Peveragno
Piccoli Frutti a Peveragno

L’economia peveragnese è basata soprattutto sull’agricoltura intensiva, gestita con moderni criteri di coltivazione: fragoleti, lamponeti, impianti di mirtilli, more, ribes e piccoli frutti che hanno reso prospere superfici poco estese e quindi non adatte per produzioni estensive. La coltivazione tipica è quella della fragola che richiede attenzioni assidue nella preparazione del terreno, messa a dimora e cura delle piantine che producono frutti commercializzati sui mercati interni ed esteri. A differenza di un tempo, la stagione delle fragole si è notevolmente allungata grazie all’intercalarsi delle varietà estive e a quelle rifiorenti che producono fino all’inizio dell’autunno. Per gli altri piccoli frutti la raccolta è distribuita durante tutta l’estate e si protrae, per le varietà più tardive, fino al mese di ottobre. L’attività commerciale legata alla produzione di fragole può contare sul Mercato delle Fragole che si svolge dall’inizio alla fine di giugno.





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