Antico portale di ingresso al Castrum, la parte fortificata del paese, luogo di rifugio per la gente in caso di emergenza, si presenta come una costruzione in muratura di pietre e mattoni legate con malta di calce. Le pietre sono di porfido quarzifero locale detto "Bisimaudite". Sulle spalle, massicce e parzialmente inglobate nelle costruzioni adiacenti, sono posizionati due archi di mattoni: uno più esterno a sesto acuto che costituiva il battente superiore della porta ed uno più interno di tipo ribassato. Sulla facciata esterna del portale era visibile il più antico stemma di Peveragno, che in origine era verde, rosso e oro. Nella parte interna c'era un'iscrizione in latino, ora parzialmente visibile, risalente ai tempi in cui il duca Amedeo VIII di Savoia assoggettò Peveragno ai suoi domini.
Palazzina di Caccia di Mombrisone a Chiusa di Pesio
La palazzina di caccia di "Mombrisone" costruita nella prima metà dell'ottocento è un singolare villino neoclassico oggi in fase di restauro su iniziativa del Comune, a pianta ottagonale, con quattro ingressi e ampia cupola, è circondato da un suggestivo parco all'inglese che conta ben undici specie arboree.
Sacrario Partigiano a Chiusa di Pesio
La costruzione venne iniziata nell'estate del 1945, pochi mesi dopo la fine della guerra, col contributo volontario di ex partigiani delle Formazioni. L'opera venne terminata nelle sue parti essenziali e consacrata con la inumazione delle prime salme, trasportate dal vecchio Cimitero di guerra di Pian delle Gorre. E’ l’unico cimitero partigiano in Italia.
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