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CHIUSA DI PESIO
Alta Valle
Comune di CHIUSA DI PESIO
La Ciusa in piemontese, La Chuza in occitano
Abitanti : Chiusani
Epoca di fondazione : Anteriore al Mille
Data di istituzione del Comune: 1209
Municipio:
Piazza Cavour, 10
Tel.: +39.0171.734009
Fax +39.0171.735339
E-mail: chiusa.pesio@infosys.it
Sito: http://www.comune.chiusadipesio.cn.it
Dati Statistici:
3783 abitanti al 31/12/2010 (M. 1878 F. 1905)
Abitanti a inizio ‘900 : 5829
Densità abitativa : 40 ab./km²
94,05 Kmq di superficie
575 Mt s.l.m. di altitudine
Coordinate : 44°19'0''N, 7°41'0''E
Decimali : 44.316667°, 7.683333°

Frazioni del Comune : Combe, Santa Maria Rocca, Vigna, San Bartolomeo
Comuni confinanti : Beinette, Briga Alta, Briga (La Brigue) (FR-06), Limone Piemonte, Margarita, Peveragno, Pianfei, Roccaforte Mondovì, Villanova Mondovì

Santo Patrono : Sant’Antonino
Prefisso telefonico : 0174
CAP : 12013
Codice ISTAT : 004068
Codice catastale : C653
Distanza da Cuneo Km 18
Cenni storici:
Il nome del luogo deriva dal latino Clusa e farebbe pensare a un luogo posto a chiusura, cioè a sbarramento e a difesa della valle. Tale termine è sempre attestato, nei documenti antichi, a partire dall’anno mille. Successivamente si avranno altre varianti: Clusia, Cluxa. Il paese vanta una storia millenaria, testimoniata dalla scoperta sul monte Cavanero, a picco sull'abitato, di decine di urne cinerarie databili dalla tarda Età del bronzo alle fase finali dell'Età del ferro che attestano la pratica del rito funebre della cremazione da parte di gruppi umani presenti in forma stabile. Più scarne e meno attendibili sono invece le attestazioni riguardanti la romanizzazione dell'area, se si eccettuano labili tracce di un castrum a ridosso dei ruderi del castello di Mirabello, e il dissotterramento di alcune monete coniate nel terzo secolo dopo Cristo. Nel momento in cui la Chiusa si accinge a costituirsi in libero comune, nel 1173 i signori di Morozzo favoriscono la nascita della certosa di Santa Maria in un ambiente particolarmente inospitale, lontano da ogni centro abitato e frequentato da animali feroci come lupi e orsi, mentre attorno al capoluogo la prima comunità cristiana innalza su un colle la magnifica chiesetta di sant'Andrea, purtroppo diroccata, e successivamente a ridosso dell'abitato l'antica chiesa parrocchiale di sant'Antonino sul Paschero, adattata ad abitazione privata dopo la costruzione della nuova chiesa parrocchiale nel centro del paese nel 1893. Dopo aver legato il suo destino alle fortune del libero comune di Cuneo, sorto nel 1198, entra a far parte integrante del dominio angioino al di qua delle Alpi, finché la complessa realtà politico-militare del cuneese meridionale nel 1344 lo costringe a sottomettersi ai marchesi di Ceva, dei quali subirà il dominio feudale anche dopo l'avvento dei Savoia. Nel frattempo inizia a combattere la sua secolare, e quasi sempre sterile battaglia contro l'ente certosino, in grado di accumulare una consistente fortuna patrimoniale a danno dei valligiani e nei più redditizi poderi della cintura cuneese. Nonostante le devastanti scorrerie delle compagnie di ventura, le ricorrenti carestie e le storiche pestilenze, la cittadina si espande gradatamente. Ancor oggi sono conservate tracce della sua storia nel fitto impianto urbanistico, a partire dal Recinto, ricetto fortificato da alte mura e torri merlate. Nel cuore del paese ci troviamo di fronte il palazzo del marchese, sede del municipio dal 1930, forse fondato su una base quattrocentesca ampiamente rimaneggiata, che conserva però al suo interno scene dell'Orlando Furioso, dipinte nel 1550 dall'artista saviglianese Pietro Dolce nel quadro di un ampio ciclo pittorico, e poco distante il vecchio edificio comunale con annessa la quattrocentesca torre civica, ove ha sede l'ufficio della Pro Loco. Arte e fede vanno di pari passo: all'interno dell'abitato sono degne di visita le due chiese confraternite della SS. Annunziata e di San Rocco, entrambe ricostruite nel seicento su preesistenti impianti assai antichi, mentre all'esterno si possono raggiungere con brevi passeggiate la chiesa di Sant'Anna, compatrona del paese, e le innumerevoli cappelle campestri. Nel XVII secolo dalle mani dei Ceva il territorio passa ai feudatari Solaro di Moretta, sempre sotto l'alto patronato dei Savoia, della cui politica espansionistica subisce le ripercussioni, spesso negative, come il. tremendo saccheggio operato dalle truppe fianco-spagnole nel 1744. La tranquilla operosità della valle, scelta dal governo per l'impianto di una fabbrica di vetri e cristalli assunta ben presto a rinomanza internazionale per la finezza dei manufatti, nel 1800 viene temporaneamente scossa dal turbine napoleonico, ma ben presto un processo di rinnovamento tecnologico investe ogni settore dell'economia locale.



Ufficio Turistico:
Chiusa di Pesio - Piazza Cavour, 10
Tel.: +39.0171.734990 - Fax.: +39.0171.735339
E-mail: ufficioturistico@vallepesio.it


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