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La Banca del Vino a Pollenzo
La Banca del Vino a Pollenzo
La Banca del Vino a Pollenzo
E-mail: info@bancadelvino.it
Sito web: http://www.bancadelvino.it

La Banca del Vino è una società cooperativa a responsabilità limitata (Scarl) che si è costituita nel 2001 allo scopo di costruire la memoria storica del vino italiano, selezionando, stoccando e conservando, i migliori vini della penisola. L'idea, avanzata da Carlo Petrini alla fine degli anni novanta, nasceva dalla constatazione che, a pochi anni di distanza dalla loro immissione sul mercato, molti dei grandi vini prodotti in Italia erano assolutamente introvabili. Spesso i produttori stessi, per impossibilità o, peggio, per disattenzione, non avevano creato delle riserve. Negli ultimi dieci anni la conservazione del vino nel tempo è stata, salvo alcuni casi, delegata all'iniziativa delle grandi enoteche o dei singoli appassionati. Questo ha fatto sì che grandi vini con prospettive di evoluzione e di invecchiamento fossero consumati nell'arco di pochi anni. Nelle cantine dell'Agenzia di Pollenzo, costruite nel 1838 con grande spirito innovativo per la maturazione del vino, hanno origine le attuali metodiche di vinificazione tradizionale dell'uva nebbiolo: infatti fu l'enologo Paolo Francesco Staglieno, ex generale proveniente da una famiglia di nobili genovesi, chiamato dai Savoia ad importare dalla Francia nuove tecniche di vinificazione per realizzare vini importanti destinati ai banchetti delle corti europee. In questo luogo storico per l'enologia nazionale, la Banca vuole essere lo scrigno del vino italiano di qualità, mettendo insieme il meglio della nostra produzione per renderlo disponibile negli anni: una struttura che sia visitabile, attrezzata ad accogliere un vasto pubblico e che possa avere al suo interno momenti di assaggio, di presentazione, come pure un percorso espositivo capace di dare concretamente l'idea della ricchezza del nostro patrimonio enologico. Oggi la produzione vinicola italiana di alta qualità ha fatto passi da gigante, trascinata anche da un sempre maggiore interesse da parte del consumatore per il vino di pregio. Il progetto Banca del Vino non si limita alla selezione e alla conservazione del prodotto, ma intende porsi come centro di sviluppo della cultura enologica e della diffusione della conoscenza del vino, dei territori di produzione e degli uomini che stanno dietro ad ogni etichetta. L'esperienza di Slow Food ha dimostrato come sia sempre maggiore il nu-mero di persone interessate ad una degustazione di vini che non siano solamente una bevanda più o meno raffinata ma che esprimano un legame con il territorio e con il produttore. In sostanza, vi è un'esigenza crescente di abbinare saperi a sapori, uscendo da una sterile e limitativa concezione del vino come fonte di piacere a sé stante. In quest'ottica sarà fondamentale la collaborazione con l'Università di Scienze Gastronomiche, dando vita ad una struttura che diventi un centro di diffusione della conoscenza e della cultura enogastronomica, dandole dignità accademica e facendo qualcosa di concreto per il mondo del vino, della produzione e del consumo di alimenti. L'attività della Banca del Vino si concretizzerà in una serie di iniziative rivolte al pubblico con degustazioni guidate, corsi tematici di approfondimento, viaggi organizzati nelle terre di produzione dei grandi vini italiani ed esteri. Inoltre, i materiali scientifici e divulgativi, i laboratori sensoriali e le conferenze ad opera dell'Università, costituiranno un patrimonio informativo a disposizione della Banca e dei suoi soci. Grazie al complesso dell'Agenzia di Pollenzo la conoscenza e il piacere gastronomici troveranno una concreta e proficua congiunzione. L'Università, la Banca, il Ristorante e l'Albergo diventeranno un punto di riferimento per il crescente turismo interessato a piaceri sensoriali e intellettuali. Un turismo sempre più esigente, che va educato a pratiche sostenibili dal punto di vista ecologico e ambientale. La Banca del Vino darà il suo rilevante contributo, ben conscia del suo ruolo e dell'importanza che rivestirà, non soltanto per lo splendido territorio in cui è inserita, ma per tutto il comparto enologico nazionale.
Visite guidate anche con degustazioni tel. +39.0172.458418
Aperto da martedì a venerdì h. 9,30-13 e 15,30-18,30; sabato e domenica 11-13 e 14,30-19,30
Chiuso il lunedì, nei mesi di gennaio e agosto e nelle festività natalizie
Ingresso € 2,00 int. e € 1,00 per i gruppi




La Fabbrica Cinzano a Santa Vittoria d’Alba
La Fabbrica Cinzano a Santa Vittoria d’Alba

La nascita della Cinzano si trova nell’atto del 6 giugno 1757 con il quale i mastri distillatori Carlo Stefano e Giovanni Giacomo Cinzano venivano “congregati” nell’Università dei Confettieri e Aquavitari di Torino.
Nella prima metà del secolo scorso Francesco Cinzano aprì una bottega di aquavitaro in Via Dora Grossa (attuale Garibaldi), seguita da una analoga di Giovanni Cinzano in contrada Nuova (via Roma): qui essiavviarono la avorazione del vermouth con ricetta rimasta segreta.
Alla stessa epoca Carlo Alberto iniziava la costruzione di vaste cantine sotterranee nel territorio di Santa Vittoria d’Alba per la lavorazione delle uve provenienti dai suoi possedimenti. Distratto poi dagli impegni politici, fece sospendere la costruzione e il fabbricato rimase abbandonato per molti anni.
Nel 1884, con il progredire della lavorazione del vermouth, Francesco Cinzano affittò dalla casa reale il feudo detto “’L Muscatel”.
L’impulso fu immediato, tanto che in una cronaca dell’Esposizione Italiana di Torino del 1884 si legge tra l’altro: “è solamente dopo aver percorso tutto il labirinto di gallerie, la lunga sequela di cantine, dopo aver visto il continuo e ordinato lavorio, che senza posa si agita colà quotidianamente, che si arriva a comprendere tutta l’importanza di questa colossale casa di esportazione. Il vermouth viene spedito ovunque, ma soprattutto in America del Sud, in fusti e bottiglie. Così pure i baroli, le barbere, i moscati: questi ultimi vennero specialmente perfezionati, ridotti a squisiti vini spumanti, che cominciarono ad acquistare rinomanza per aroma e limpidezza”.
Nel 1893 la “Ditta Francesco Cinzano e Compagnia” acquistava dall’amministrazione del patrimonio privato di Umberto I il Moscatello, compreso il fabbricato in cui veniva aperto un ristorante che diverrà famoso mantenendo il nome del feudo.
Le vedute innovatrici e lo spirito di imprenditorialità dei suoi titolari fecero sì che la Cinzano, dedicandosi soprattutto all’esportazione, fosse all’avanguardia in ogni piccola e grande cosa: il primo impianto frigorifero in uno stabilimento enologico fu quello di Santa Vittoria nel 1904; il primo aeroplano utilizzato per la pubblicità industriale nel 1911 lanciò su Milano dischetti promozionali della Cinzano; i manifesti del pittore Cappiello del 1910 sono entrati nella storia dell’arte pubblicitaria.
Nel 1929 anche la Florio e gli stabilimenti Woodhouse ed Ingham-Whitaker entrarono a far parte del Gruppo ed il mercato internazionale del Marsala riceveva nuovo impulso.
Ultimo acquisto della Cinzano è il marchio del Ferro-China Bisleri, su ricetta originale, a Santa Vittoria.
In seguito lo stabilimento CINZANO di Santa Vittoria d’alba è stato ceduto all’UDV del gruppo DIAGEO
Nel settembre 1999 il marchio CINZANO (ma non lo stabilimento) viene acquisito dal gruppo CAMPARI che continua le produzioni CINZANO a Novi Ligure.



Le Bocce Quadre a Castellinaldo

Le bocce sono dei cubi di 7 centimetri di lato, in legno di abete. Le partite vengono giocate nelle strade in salita e in discesa del paese.





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