Selezionare il comune  Conferma Aree Tematiche
LANGA DELLE VALLI BELBO, BORMIDA E UZZONE

Attrattive Attrattive
Tutte le attrattive nella zona LANGA DELLE VALLI BELBO, BORMIDA E UZZONE

Arte e storia nella zona LANGA DELLE VALLI BELBO, BORMIDA E UZZONE


Borgata Bergamaschi e i Piloni Votivi a Bergolo
Borgata Bergamaschi e i Piloni Votivi a Bergolo

La Borgata Bergamaschi è situata sulla sponda destra del fiume Bormida, al confine tra Bergolo e Torre Bormida. È collegata al paese dalla nuova strada comunale, che si sviluppa lungo il pendio collegando le varie case sparse ivi disseminate, e dalla vecchia comunale, ancora con lunghi tratti di selciato in pietra, che invece taglia giù ripida verso il fondovalle, attraverso i boschi e le brughiere che già costeggiarono le “Strade del Sale” e le antiche “Vie del Mare”. Mantenuta quasi integralmente nelle sue connotazioni originarie, con le case e i viottoli in pietra arenaria, la borgata rappresenta nel suo insieme un raro esempio di borgo rurale medioevale. A lato di questa, nel complesso rurale della cascina Bussi, è visitabile la cappella di S. Giuseppe, con accesso di pertinenza privata. È stata edificata nel 1782, a cura dei signori Porro di Feisoglio che possedevano qui vasti terreni, nonché gli edifici rustici e di abitazione le cui prime datazioni leggibili risalgono al 1741 e 1781. La cappella, con adiacente un caratteristico forno ottocentesco, integra e distingue il complesso. Sino agli anni '50 del Novecento questo edificio sacro era annualmente officiato, in occasione della festa del titolare San Giuseppe. Inoltre era pure meta della processione per le rogazioni nel mese di maggio.




Cesare Pavese
Cesare Pavese
E-mail: info@centrostudipavese.it
Sito web: http://www.centrostudipavese.it

Santo Stefano Belbo è il luogo mito della poesia pavesiana. Cesare Pavese vi nacque e vi trascorse molto tempo nel periodo della sua giovinezza. Il periodo della spensieratezza, delle illusioni, dei sogni, dei giochi, delle nuotate in Belbo. Il periodo in cui tutto sembra ancora possibile, in cui i problemi che si affacceranno negli anni futuri sono inesistenti. Pavese nel corso degli anni continuerà ad avere con questo paese un rapporto di confronto, in una sorta di odio-amore, di differenza e di uguaglianza, espressa nella sua massima forma ne La luna e i falò, nel dialogo tra Anguilla e Nuto.Nasce il 9 settembre 1908 a Santo Stefano Belbo, nella cascina paterna in località San Sebastiano. La madre Consolina proviene da una famiglia di ricchi commercianti di Casale Monferrato, il padre Eugenio è cancelliere al tribunale di Torino. Nel 1916 -il padre era morto due anni prima- la madre vende la cascina di San Sebastiano e compra una villa a Reaglie, vicino a Torino.La sua vita si svolgerà tra Torino, Roma, la parentesi del confino a Brancaleone Calabro e un periodo a Serralunga di Crea, presso la sorella Maria. Tornerà spesso a S. Stefano Belbo, specialmente negli ultimi anni, quasi a voler chiudere un ciclo con un ritorno alle origini. Morirà suicida il 27 agosto 1950 a Torino.

Centro Studi Cesare Pavese: Piazza Confraternita, 1 - Tel.: +39.0141.840894

Museo Casa Natale di Cesare Pavese : Via Pavese, 20 - Tel.: +39.0141.840990

Museo Casa di Nuto : Località Bauda, 20




Complesso Monumentale del Mu a Saliceto
Complesso Monumentale del Mu a Saliceto

Il monumento del Mu è stato realizzato da Don Moretto insieme alla sorella Giuseppina e ricorda i caduti del Mu e di Saliceto durante la seconda guerra mondiale in Russia. È realizzato anch’esso con pietre ed abbellito da affreschi, statue e varie composizioni. La costruzione del Mu è un monumento diviso in dodici parti realizzato in ciottoli bianchi e rosa. Fu ideato e costruito da Don Bartolomeo Moretto e da sua sorella Giuseppina e la collaborazione del cugino Pregliasco Giovanni per ricordare il fratello Carlo caduto in Russia con altri sette compagni del Mu e venti di Saliceto. Il monumento fu realizzato in cinque anni di lavoro ed è ispirato a motivazioni di pace; si possono notare infatti incise nella pietra frasi tratte dalla Bibbia dei profeti e dalla Divina Commedia che inneggiano alla pace e maledicono la guerra. Il monumento si presenta diviso in cinque cippi, più due altri cippi a valle più, in appendice, un museo agricolo, una Madonna di Lourdes più altre appendici. Le parti che costituiscono il monumento hanno le forme più varie; si possono notare oggetti di uso come ruote e attrezzi agricoli mischiate con oggetti di origine religiosa come croci, statue di Madonne, piccole altre lapidi, il messaggio che domina su tutti è l’augurio di pace insieme al ripudio della guerra.





Tutte le attrattive nella zona LANGA DELLE VALLI BELBO, BORMIDA E UZZONE