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Saluzzo ed i gioielli del Marchesato
Saluzzo ed i gioielli del Marchesato
Saluzzo ed i gioielli del Marchesato

Saluzzo é una delle cittadine che meglio hanno preservato il sapore della villa medievale, cui si aggiunge la particolarità di risentire dell’influenza della cultura italiana e quella provenzale.
La visita (durata minima mezza giornata) può avere inizio dalla parte alta della città, dominata dalla Castiglia, residenza principale dei Marchesi di Saluzzo, divenuta poi carcere sotto il dominio di Carlo Alberto, oggi grande contenitore vuoto in attesa del già avviato recupero.
Dalla piazza della Castiglia ha inizio Salita al Castello, su cui si affacciano una serie di palazzi nobiliari tra i quali la Casa delle Arti Liberali, decorata a grisailles, il Palazzo di Città con la Torre Civica (notevoli i fregi in cotto ed i dipinti del 1601), Palazzo Della Chiesa, particolare inserto barocco nel tessuto medievale.
Non lontano si apre la raccolta piazzetta che ospita la chiesa di S. Giovanni, autentico capolavoro d’arte, con il suo caratteristico campanile romanico-gotico, in cui ritroviamo dipinti di Pietro da Saluzzo (metà quattrocento), un polittico di Pascale Oddone (rinascimento, 1535) inserito nella cappella barocca del Rosario, il silenzioso chiostro gotico (su cui si affacciano la Sala Capitolare, con mausoleo dedicato a Galeazzo Cavassa, vicario generale del marchesato ed il refettorio dei monaci), l’abside divenuta cappella di sepoltura dei Marchesi, capolavoro della scultura gotico-borgognona di fine quattrocento, eseguito in pietra grigio-verde proveniente dalle cave della valle Po. Qui é sepolto l’ultimo marchese Ludovico II, in un sepolcro in marmo opera di B. Briosco in stile rinascimentale.
Proseguendo in Via S. Giovanni si giunge a Casa Cavassa, esempio di abitazione signorile del cinquecento. Dopo i notevoli restauri di fine ottocento voluti da Emanuele Tapparelli d’Azeglio, grazie ai quali divenne Museo Civico, si presenta in ottimo stato di conservazione, con un’interessante esposizione di arredi, affreschi, oggetti d’arte, tra cui spicca le famosa “Madonna della Misericordia” di Hans Clemer, datata 1499.
Uscendo da Casa Cavassa si fiancheggia il settecentesco Palazzo dei Marchesi del Carretto, che ci avvicina alla chiesetta di S. Bernardo ed al Belvedere, da dove si può godere il panorama della pianura sottostante.
Ancora da vedere nel centro storico sono: il Municipio, costruito da F. Gallo nel settecento per ospitare il Collegio dei Gesuiti, le chiese barocche di S. Nicola e di S. Giovanni Decollato.
Fuori dal concentrico delle antiche mura, spicca la presenza della vasta Cattedrale in stile tardo gotico, realizzata in tempo di record dal 1491 al 1511. All’interno colpisce immediatamente l’altare maggiore, uno scenografico gruppo scultoreo barocco dell’Assunta in cielo, ed il grandioso organo su lato destro, mentre la navata di sinistra ospita una cappella dove sono raccolte le reliquie di S. Chiaffredo e dove é ospitato un pregevole polittico con figure di santi di Hans Clemer.
A quattro chilometri da Saluzzo é Manta, dominata dal massiccio castello noto per gli affreschi della sala Baronale, commissionati da Valerano, figlio naturale del marchese Tommaso III, nel periodo di maggiore splendore della corte saluzzese, il quattrocento. I nove Prodi e le nove Eroine e la mitica Fontana della Giovinezza, rappresentano le aspirazioni di un raffinato mondo cortese imbevuto di ideali cavallereschi, e, se pur di autori ignoti, sono annoverati tra i capolavori dell’arte gotica europea.
Ancora a Manta é degna di nota la piccola cappella di S. Maria del Monastero, con affreschi del quattrocento.
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Savigliano e Racconigi: le Corti dei Savoia
Savigliano e Racconigi: le Corti dei Savoia
Savigliano e Racconigi: le Corti dei Savoia

Una mezza giornata é necessaria per visitare Savigliano. Punto di partenza può essere Piazza Santarosa, circondata da portici medievali e cuore pulsante della città, in cui svetta la Torre Civica, é presente la statua di Santorre di Santarosa, nativo di Savigliano, e l’insolito Arco di Trionfo, conseguenza dei soggiorni a Savigliano dei duchi di Savoia.
Oltre l’arco si incontra S. Andrea, sorta su una cappella dedicata a S. Nicola, ancora visibile con affreschi del XIII-XIV secolo. All’interno, notevoli dipinti della scuola saviglianese, e l’altare con la tomba. Sul lato opposto della strada c’é Palazzo Taffini, splendido edificio del seicento in cui la scuola di pittura saviglianese, di derivazione Molineriana, affrescò le pareti ed il soffitto del salone d’onore con la glorificazione di Vittorio Amedeo I, duca di Savoia.
In via Jerusalem il palazzo Muratori Cravetta é un magnifico esempio di architettura manierista, interamente dipinto nella parte del cortile interno dai fratelli Arbaudi nel secolo XVII. Ospita la sala dove morì Carlo Emanuele di Savoia di peste nel 1630, con soffitto a cassettoni decorato a stemmi e grottesche.
In via S. Francesco vi è la sede del Museo Civico, ospitato nell’ex monastero francescano, di cui un’ampia sezione é costituita dalla Gipsoteca, dedicata ai calchi in gesso delle sculture di Davide Calandra – tra cui il grande fregio che adorna l’aula di Montecitorio a Roma - e del saviglianese A. Galateri.
Procedendo nel centro storico, si incontra il piccolo e prezioso Milanollo, tipico Teatro di gusto ottocentesco, in Piazza Molineri la chiesa e l’ex monastero di S. Pietro, di antica fondazione: nell’abside affreschi di G.A. Molineri, uno splendido polittico di Gandolfino da Roreto del 1510, il coro e le statue lignee dei fratelli Botto, i dipinti della volta del Cardellino.
Sulla stressa piazza é situata la Confraternita dell’Assunta, costruita su progetto di G.G. Plantery, architetto che lavorò anche nella realizzazione del piccolo gioiello che é la chiesa della confraternita Pietà, in Piazza C. Battisti.
Poco distante dal centro, la chiesa della Pieve, edificata dopo il Mille e rifatta nel 1767, ospita diverse tele di G.A. Molineri.
Uscendo da Savigliano in direzione Torino, si incontrano Cavallermaggiore (notevoli la confraternita di S. Croce, capolavoro di F. Gallo, il Municipio del Cinquecento, il Santuario tardo gotico della Madonna della Grazie) e Racconigi, dove ci accoglie la sagoma dell’enorme Residenza Reale di Racconigi, facente parte del patrimonio universale dell’Unesco.
In origine roccaforte, divenne residenza di caccia e subì diverse trasformazioni nel ‘600 (con l’intervento di Guarino Guarini), nel ‘700 (arch. Borra) e nell’’800, quando Carlo Alberto decise di ampliare l’edificio affidandone i lavori ad Ernst Melano e Pelagio Palagi. All’interno si visita il primo piano nobile ed il secondo, residenziale, le vaste cucine, la cappella reale (durata circa due ore). Nei giorni festivi é anche visitabile il parco di 170 ettari, all’inglese, con alcuni edifici un tempo adibiti ad uso agricolo, le serre, tra le più famose d’Europa, e l’imponente costruzione neogotica della Margaria, tipici esempi del gusto rievocativo dell’ottocento.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Saviglianesi al ruhm, erbe e spezie, peperoni, porri, verdure, formaggi, pubblicazioni di libri d’arte.





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