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Natura nel comune di RACCONIGI


Il Centro Cicogne di Racconigi
Il Centro Cicogne di Racconigi
Il Centro Cicogne di Racconigi

Il Centro LIPU di Racconigi è nato nel 1985 al fine di reintrodurre la Cicogna bianca in Italia. Successivamente si è aggiunto il progetto Anatidi che dal 1989 include il programma per la reintroduzione del gobbo ruggioso. Inoltre nel 1995 il Centro è stato ampliato così che oggi occupa una superficie di 6 ettari, dei quali 2 allagati a palude.
La Cicogna Bianca è un uccello di grandi dimensioni (altezza 1 mt, apertura alare 1,80 mt, peso 3,5 Kg) di colore bianco ad eccezzione delle penne remiganti dell'ala che sono nere, con becco e zampe arancioni. Vive in ambienti aperti come paludi, praterie umide e pianure erbose. È un uccello migratore che nidifica in Europa e Nord Africa, mentre sverna in Africa. Compie questo lungo viaggio, perchè durante il periodo invernale in Europa non troverebbe abbastanza cibo (insetti, anfibi, rettili, pesci, roditori). La cicogna bianca nidifica su alti edifici, comignoli, campanili e tralicci dell'alta tensione. In marzo e aprile depone 4-6 uova e dopo un mese di incubazione schiudono i pulcini, che impiegheranno 3 mesi prima di volare pronti per la prossima migrazione. Estinta come nidificante in Italia dal 1700 per l'eccessiva caccia, per il disturbo ed il saccheggio dei nidi, il progetto della Lipu ha l'intento di ricostruire la popolazione una volta esistente. così grazie all'esperienza ed alla disponibilità di un suo socio - Bruno Vaschetti - nel 1985 arrivarono le prime 10 cicogne donaate dal Centro Svizzero di Altreu. nella primaveera '86 già la prima coppia nidificava n libertà, dando qundi inizio ad una nuova generazione di cicogne italiane.
Il progetto di reintroduzione si compone in 5 fasi:
1. Le cicogne si riproducono in libertà; i piccoli che non verrebbero allevati perchè più deboli, vengono svezzati in voliera per un certo periodo e quindi liberati.
2. Le cicogne reitrodotte sono libere ma, avendo perso l'istinto migratorio durante il periodo trascorso in voliera, rimangono in zona e si riproducono.
3. I piccoli allevati dai genitori, migrano, svernano in Africa e quindi, per istinto, ritornano dove sono nati.
4. Le cicogne selvatiche in migrazione, attrate da quelle del Centro si fermano e spesso formano coppie miste o si riproducono in zona.
5. Quando la colonia residente è ampia, i giovani più deboli non vengono più svezzati in voliera e dopo l'involo possono migrare.
Orario visite al pubblico tutto l'anno, ogni giorno (festivi inclusi), dalle 10.00 al tramonto.
LIPU Racconigi - Via Stramiano, 32 - Tel e fax: +39.0172.83457




Il Parco del Castello di Racconigi
Il Parco del Castello di Racconigi
Il Parco del Castello di Racconigi

Il parco del castello è un luogo carico di suggestioni, uno scenario che dà risalto all'architettura del palazzo, ma non solo. Esso è testimonianza dell'abilità e dell'esperienza degli architetti che lo progettarono e dei giardinieri che in esso lavorarono. Insieme alla residenza, è anche specchio della cultura, del gusto, della sensibilità e del carattere di chi ne volle la realizzazione. Nel corso della storia secolare del castello dei principi di Carignano il parco ha assunto diversi aspetti.
Alla fine del Seicento a nord del palazzo si disponeva, con geometrico rigore, l'armonioso giardino di Le Nôtre , il famoso architetto francese ideatore dei giardini di Versailles. Un secolo dopo Giuseppina di Lorena, principessa di Carignano, affidò a Giacomo Pregliasco la trasformazione di una parte del parco in giardino "all'inglese", secondo il gusto dell'epoca. Il giardino di Giuseppina di Lorena non presentava più lo schema geometrico ordinato di Le Nôtre (tutto aiuole e parterre ), ma offriva un percorso ricco di emozioni e coinvolgente in una natura apparentemente selvaggia, in realtà sapientemente progettata dall'architetto-giardiniere. Parallelamente ai lavori nella residenza, intorno agli anni venti-trenta del XIX secolo anche lo spazio verde adiacente fu interessato da un ampliamento e da una profonda trasformazione.
Nel parco all'inglese di Carlo Alberto , realizzato dal giardiniere tedesco Xavier Kurten, i sentieri tortuosi tra le grandi distese di prati e i boschetti, il lago dai contorni sinuosi con l'isoletta, i ponticelli, le rovine, la grotta, gli edifici pittoreschi e le prospettive sempre diverse, evocavano un'atmosfera romantica, tipica dell'arte dei giardini del XIX secolo.
Il parco tra l'Ottocento e il Novecento fu destinato principalmente a tenuta agricola e venne quindi trascurato come giardino, ma fu soprattutto durante il secondo conflitto mondiale e nel dopoguerra che si verificò una carenza di manutenzione e un progressivo stato di abbandono.
Il parco oggi, dopo una serie di interventi e di restauri, si presenta al visitatore nello stesso aspetto datogli dal Kurten nell'Ottocento. Luogo suggestivo in ogni stagione, è ricco di una grande varietà di specie vegetali e di animali protetti. Come il castello, è divenuto sede suggestiva di attività ed eventi culturali.
Il Parco è aperto tutti i giorni, escluso lunedì, dalle 10 alle 19. All'interno del percorso di visita è disponibile un servizio di caffetteria.
Ingresso: 2 euro, ridotto 50 per cento tra i 18 e i 25 anni, gratuito per i minori di 18 anni e gli over 65 e per i possessori della tessera musei.




La Margaria di Racconigi
La Margaria di Racconigi
La Margaria di Racconigi
Centro di Sperimentazione per la Floricoltura e l'Agricoltura Biologica

Ai margini nord occidentali del parco si eleva la Margaria, un esteso complesso agricolo in stile neogotico, la cui costruzione rientra nel progetto di ampliamento e trasformazione della residenza e del territorio circostante avviato da Carlo Alberto dopo la sua ascesa al trono. L'edificio della cascina, progettato da Pelagio Palagi e realizzato tra il 1835 e il 1843, divenne centro di attività produttive e di sperimentazione di tecniche botaniche, agrarie e zootecniche. La Margaria consentiva una gestione razionale e proficua dei terreni coltivati e dei boschi da rendita ed era destinata a diventare una vera e propria azienda agricola modello. Nel grande fienile erano conservati i foraggi; nei locali al piano terreno dell'edificio, durante la stagione invernale, si depositavano i grandi vasi di citroni ; ai piani superiori risiedevano le maestranze addette alle lavorazioni e alle manutenzioni; nella stalla si allevavano mucche toscane e svizzere. Il capo margaro era responsabile di tutto il bestiame, della supervisione delle stalle, della distribuzione del foraggio e della mungitura; il "fabbricante delle gruviere", invece, si occupava specificamente della produzione del burro e del formaggio nel casino del cacio , edificio collocato presso la cascina e ultimato nel 1849.
Quale fondale scenografico della cascina gotica, tra il 1844 e il 1848 fu edificata la nuova serra la cui realizzazione venne affidata all'architetto Carlo Sada. In pochi anni essa divenne nota in tutta Europa per le collezioni di piante esotiche - tra le quali ananas, felci, palme, orchidee - e per le tecniche d'avanguardia adoperate nella coltivazione di fiori e piante da frutto.
Dopo i diversi restauri queste suggestive architetture, in funzione anche del loro notevole sviluppo planimetrico, sono divenute sedi prestigiose per convegni, eventi e matrimoni.
Sul fianco est della Margaria e della serra l'antico giardino a fiori e frutta, detto in seguito giardino dei Principini, è stato restaurato conservando le permanenze storiche, riconducibili al disegno di Guseppe Roda del 1889.
Le scelte strategiche future appaiono oggi legate alla serra: la ripopolazione di questo luogo si sta configurando sulla base della documentazione e dell'iconografia storica. La sfida è oggi rappresentata dall'attivazione di un centro produttivo e di formazione che sia al contempo luogo sperimentale e didattico, nell'ambito della sua vocazione storica. La Margaria diverrà sede di produzioni biologiche con marchio di qualità, ispirate ad alcune coltivazioni e lavorazioni storiche oggi riproponibili e integrabili nel rispetto delle attuali consistenze. Al contempo le strutture ospiteranno, sotto il coordinamento del castello, una scuola di alto perfezionamento in parchi e giardini storici, aperta ad ospiti internazionali, per la formazione di figure professionali specialistiche di giardiniere e di esperti in materia di paesaggio, giardini e parchi storici. L'offerta didattica sugli stessi argomenti sarà anche estesa a cultori della materia e a un pubblico eterogeneo con corsi monografici.
Queste iniziative e attività potranno costituire valore aggiunto alla importante risorsa culturale rappresentata dal complesso reale di Racconigi, che si pone oggi come centro di sperimentazione e condivisione sulle problematiche di divulgazione, gestione e valorizzazione dei giardini e parchi storici entro il circuito delle residenze sabaude e della rete costituita dall'Associazione Residenze Reali Europee.




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