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Chiese e Santuari nel comune di RACCONIGI

Confraternita e Chiesa del Gesù a Racconigi

Era la Confraternita del SS. Nome di Gesù e della SS. Trinità (istituita nel 1578), la cui principale attività era quella del culto e della liturgia corale. L'edificio risale al 1659 ed è in stile barocco con forti reminiscenze rinascimentali. Ciò che colpisce maggiormente è la profonda diversità con le altre chiese racconigesi. La sua facciata infatti è riccamente adorna di statue, colonne, cornicioni, con una finestra quadrilobata ed un elegante timpano. La ricchezza della facciata non va però di pari passo con quella dell'interno che si presenta invece alquanto spoglio. L'ultimo restauro risale al 1905.



Confraternita e Chiesa di Santa Croce a Racconigi

La prima costruzione significativa che si incontra in via Morosini è la chiesa di Santa Croce. Si tratta della confraternita più antica, più importante e più frequentata. Le sue origini risalgono al 1300 quando era chiamata Consorteria del Castello perché aveva la propria sede nella chiesa di santa Maria del Castello. Agli inizi del 1600 trasferì la sua sede nella nuova chiesa fatta costruire nella via del pallone, attuale via Morosini. La confraternita aveva principalmente scopi di culto e partecipava alle varie funzioni, alle processioni e alle sepolture. Fra le altre attività Il;on strettamente religiose, vi era quella dell' assegnazione annuale di sei doti a fanciulle povere di Racconigi (in base al lascito di un gioielliere di Torino chiamato Macario). I confratelli indossavano il caratteristico camice bianco con cappuccio, perciò erano più conosciuti come Battuti Bianchi4. Già dal 1525 la confraternita gestiva una specie di ospedale -ospizio; circa 50 anni dopo il Comune le affidò l'incarico di gestire un ospedale vero e proprio, che diventò poi nel corso degli anni il più importante di .Racconigi, finché non fu fondato il noto Ospedale Spada. La confraternita si sciolse nel 1960. La chiesa fu costruita agli inizi del 1600 e solo nel 1700 si aggiunse il corpo avanzato con il sottostante portico. L'edificio è a pianta rettangolare e possiede tre altari: il maggiore è m mura tura con un tronetto dorato; quello di destra è dedicato alla Santa Croce, mentre il restante è dedicato a Cristo Risorto. Di notevole valore è il coro con 27 magnifici scanni di legno finemente cesellati; si tratta di un dono dei Principi di Carignano, come dimostra lo stemma sullo scanno centrale, tuttavia è difficile stabilire quale principe lo donò (secondo alcuni si tratta di Carlo Alberto). Il coro è adornato di molti quadri, tra cui uno che raffigura i confratelli che accompagnano, in processione, un condannato a morte al patibolo.




Il Convento e la Chiesa di Santa Chiara a Racconigi
Il Convento e la Chiesa di Santa Chiara a Racconigi
Il Convento e la Chiesa di Santa Chiara a Racconigi

Oggi possiamo osservare solo più una parte del convento, in cui vissero in tempi successivi due comunità religiose femminili: le monache Domenicane dal 1623 al 1802 e le Clarisse dal 1880 al 1963. Nel 1635 alcune terziarie dell'ordine domenicano fondarono un monastero dedicato a S. Caterina da Siena. Solo nel 1664, approfittando della presenza a Racconigi del Guarino Guarini (per ristrutturazioni al Castello) gli fecero disegnare il monastero con chiesa annessa. Verso il 1680 abbatterono tutte le case dell'ala ovest e costruirono il convento. Nella seconda metà del 1700 il monastero conobbe il periodo più florido. Era strutturato come un paese autosufficiente con ambienti dedicati al culto, alle abitazioni, allo svago, ai servizi. Nel 1802 il governo napoleonico soppresse gli ordini religiosi per cui i beni vennero confiscati e venduti a privati. Nel 1880 l'arcivescovo di Torino comprò dai privati quasi tutto l'antico monastero delle Domenicane destinandolo alle clarisse di Carignano. Le monache, erano circa 30 -35, vivevano di elemosine, di aiuti della Provvidenza, delle risorse del piccolo orto interno, di lavori di ricamo e rammendo. La loro era una vita in stretta clausura. In seguito ad una riorganizzazione dei loro conventi, lasciarono Racconigi nel 1963 e si trasferirono a Vicoforte di MondovÌ. Il complesso di edifici passò quindi al Comune che decise di abbattere un'ala per far posto ad un edificio bancario. L'ala sud-ovest venne adibita a pinacoteca19, mentre le restanti due ali vennero abbattute per far spazio ad un giardino pubblico. La chiesa2o è in stile barocco con pianta a base quadrata ed è sovrastata da una cupola. illuminata da quattro finestre rotonde. Vi sono due cappelle laterali21 e un altare (quello maggiore) in marmo. Il presbiterio è separato dal coro da due robuste grate. La cupola è finalmente decorata con al centro l'apoteosi della Beata Caterina. Il coro è di dimensioni doppie rispetto alla chiesa ed è circondato da 50 stalli lignei con al centro un lungo inginocchiatoio. L'ala porticata sormontata dall'esile campanile della chiesa è la realizzazione posteriore e semplificata di un progetto di Guarino Guarini.




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