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RACCONIGI
Comune di RACCONIGI
Racunis in piemontese
Abitanti : Racconigesi
Epoca di fondazione : II – III secolo d.C.
Data di istituzione comune : 1198
Municipio:
Piazza Carlo Alberto, 1
Tel. +39.0172.821611
Fax. +39.0172.821615
E-mail: info@comune.racconigi.cn.it
Sito: http://www.comune.racconigi.cn.it
Dati Statistici:
10161 abitanti al 31/12/2010 (M. 5009 F. 5152)
Abitanti a inizio ‘900 : 9566
Densità abitativa 209 ab./km²
48,03 Kmq di superficie
259 Mt s.l.m. di altitudine
Coordinate : 44° 46’ 0’’ N, 7° 41’ 0’’ E
Decimali : 44.766667,7.683333

Frazioni del Comune : Canapile, Migliabruna, Oia, Tagliata
Comuni confinanti : Caramagna Piemonte, Carmagnola (TO), Casalgrasso, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Lombriasco (TO), Murello, Polonghera, Sommariva del Bosco

Santo Patrono : San Giovanni Battista
Prefisso telefonico : 0172
CAP : 12060
Codice ISTAT : 004179
Codice catastale : H150
Distanza da Cuneo Km 47
Cenni storici:
Il toponimo deriva dalla forma latina Raconixium in uso dal VI – VII secolo trasformatasi in Raconese al tempo dei longobardi ed in omaggio ad una ricca famiglia chiamata Raco, o Rachis, o Racone.
Le origini sono probabilmente romane. Dopo alcuni scavi del 1992- 93 sono venute alla luce alcune testimonianze funerarie di epoca medioevale (15 tombe all'incrocio tra via dei Sospiri e via San Dalmazzo ove sorgeva la Pieve di San DaImazzo - la più antica delle chiese racconigesi) realizzate con materiali di origine romana che testimonierebbero la presenza in loco di qualche edificio di origine romana. Tracce dell' epoca romana sono poi anche state individuate nella "centuriazione" dell'agro pubblico nelle zone di Migliabruna e Streppe. Pochi i documenti che riguardano la situazione di Racconigi prima del 1000. Negli anni a cavallo del Mille era proprietà dei marchesi di Susa. La Pieve di San Dalmazzo era di origini longobarde (VII secolo) e la sua collocazione ad est lascerebbe supporre che il nucleo originario del paese fosse in questo luogo. Risale al 1004 un documento secondo cui Bernardino di Susa aveva fatto erigere una casaforte nel sito di un altro edificio preesistente là dove convergevano le strade tra Cavallermaggiore e Carmagnola e Cavallerleone e Bra. Nel 1064 la contessa Adelaide di Susa cedette all' abbazia di Pinerolo alcuni terreni e beni tra cui il manso di Racconigi, retto e lavorato da un certo Guglielmo da Brocafeltro. In alcuni documenti dagli anni attorno al 1000 compare il nome di Raconese e Raconisio. Nel 1182 la città era compresa nelle terre dei Marchesi di Saluzzo e nel 1198 il borgo ottenne ordinamenti di tipo comunale. La zona al confine tra i territori dei possedimenti di Saluzzo e dei Savoia Acaja venne munita di castelli difensivi per cui cominciarono a comparire i castelli di Carpenetta, Bonavalle e quello di Migliabruna vecchia. Nel 1266 Racconigi venne cinta di mura e nel 1372 passò agli Acaja per rimanervi fino al 1418, anno in cui mori l'ultimo dei principi di questo ramo sabaudo: Ludovico, rimasto senza eredi legittimi. Amedeo VIII di Savoia concesse il feudo al figlio naturale del defunto che con il nome del padre darà origine al casato dei Savoia-Racconigi. Alla morte di costui, (1460) gli successe Francesco che dovette far fronte alle intemperanze del figlio Claudio il quale, poco sopportando il primato dei duchi di Savoia, si alleò con i marchesi di Saluzzo impossessandosi di Racconigi e provocando in un primo momento la fuga del padre e poi la reazione del casato dei Savoia che riconquistò la città provocando distruzione. Nel frattempo Claudio si rappacificò col padre e gli successe rivelandosi un feudatario magnanimo ed attivo, infatti, promosse lo sviluppo locale della lavorazione della seta (allevamento dei bachi, filatura e tessitura) ed aiutò i bisognosi. Claudio mori di peste nel 1521 lasciando Bernardino I come suo erede. Quest'ultimo portò avanti gli sforzi del padre fatti per lo sviluppo dell'industria serica in un periodo storico politicamente difficile. Durante il 1500 Racconigi passa alternativamente nelle mani dei francesi e dei marchesi di Saluzzo; soltanto dopo la pace di Cateau Chambresis passò di nuovo ai Savoia. Il successore Bernardino II promosse anch' egli lo sviluppo dell'industria serica. Furono anni difficili quelli dopo la morte di Bernardino II, quelli dell'invasione francese e della peste che nel 1630 decimò 1/4 della popolazione. Siccome Bernardino non lasciò eredi, Racconigi passò sotto il controllo diretto del ducato e venne poi ceduto al ramo dei Savoia Carignano che si impegnò nella trasformazione del castello in dimora signorile. Al periodo difficile di inizio secolo si contrappose un momento di tranquillità: quello tra il 1630 e il 1690, periodo in cui Racconigi visse di particolare floridezza (lo sviluppo preindustriale,la costruzione di numerosi palazzotti signorili, Chiese e Confraternite). Il paese subì insomma un'evoluzione significativa in questi anni: da borgo di 2000 abitanti (con già un palazzo comunale, un forno, un pozzo comunale, portici emulino) divenne grande insediamento di 4000 abitanti. Giunsero in paese Domenicane e Francescani (per finalità di culto oltre che per aiutare i bisognosi). Si avviò il grande sviluppo dell'industria della seta che organizzava tre fiere importanti durante l'anno; si istituirono l'Università dei Filatoieri, la società Bacologica Franzero 1mberti e la corporazione degli imprenditori del settore. Furono abbattute le mura, avvennero nuovi interventi edilizi che modificano in profondità il cuore della cittadina e iniziò il processo di abbellimento del castello. Il 1700 rappresentò il secolo di maggior sviluppo dell'industria della seta (33 filatoi e 2525 operai/ 40 filatoi nel 1800), si registrò inoltre un incremento demografico, per cui la popolazione arrivò alle 12.000 unità. Le conseguenze di tale sviluppo portarono alla costruzione di un nuovo ospedale, di nuove chiese al posto delle esistenti per accogliere un maggior numero di fedeli (vedi San Giovanni) e di nuove case: la città insomma cambia volto (trionfo del barocco civile). Le vicende storiche prendono il sopravvento e la storia racconigese venne condizionata dall'occupazione francese (30 cittadini saranno arrestati e 10 fucilati). Dopo la restaurazione, la cittadina torna nelle mani dei Savoia e con il principe Carlo - Alberto Racconigi subirà grandi cambiamenti soprattutto per quanto riguarda il castello e le aree a ridosso di tale edificio. In questo secolo venne costruito l'acquedotto comunale e Racconigi vide passare il primo treno della sua storia sulla linea Torino Savigliano (era il 1853). II volto del centro storico della Racconigi di oggi è frutto dei cambiamenti che si sono protratti daIIa fine del 500 al secolo scorso. A spezzare l'aspetto di borgo medioevale sono gli interventi avvenuti negli anni sessanta, periodo dell' edilizia più sfrontata
Tratto dal sito del Comune di Racconigi



Ufficio Turistico:
Racconigi – Piazza Carlo Alberto, 1
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Fax +39.0172.85875
E-mail: turismo@comune.racconigi.cn.it

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Racconigi - Piazza Gesù, 4
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