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VALLI GESSO E VERMENAGNA

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Andiamo a ballare con 'masche' e 'servan' a Valdieri

La rappresentazione si svolge il primo venerdì e sabato di settembre nel centro storico del paese, dove vengono allestite numerose scene: alcune rappresentano i luoghi della vita quotidiana di un tempo, dove nascevano e venivano trasmesse le leggende e le credenze popolari di un tempo, come ad esempio la casa, l'osteria, la stalla, eccetera. Per ottenere un'atmosfera più suggestiva si provvede ad illuminare tutta l'area coinvolta con luci naturali (fuochi, lumini, torce ad olio), e si esegue una ricostruzione del bosco dove echeggiano voci di richiamo dei folletti e di tutti i personaggi "fantastici", voci del pubblico e dei figuranti, rumori procurati dalle azioni delle singole tappe, rullìo di tamburi, strumenti musicali.
I visitatori, con l'ausilio di una cartina distribuita all'ingresso, possono seguire un vero e proprio itinerario eno-gastronomico-culturale: ogni scena è contraddistinta da un'indicazione su ardesia che riporta il tema della stessa in lingua occitana. La scenografia degli angoli di vita quotidiana riprende gli elementi tipici degli usi e costumi popolari della valle (vestiario dei protagonisti, strumenti di lavoro, eccetera); nei momenti più fantastici della rappresentazione, invece, ogni attore/organizzatore è libero di creare soluzioni a suo piacimento. Si affiancano anche alcune scene mobili con personaggi che girano in mezzo al pubblico, intrattenendolo con canti e racconti e gridando formule magiche.
A seguito della scena finale, in cui vi è la condanna e il rogo di una strega nella pubblica piazza del paese, la festa continua con balli e musiche occitane sino a tardi.



Le Parlate di Entracque

Antica rappresentazione della Passione di Gesù, si svolge nella Settimana Santa ad Entracque con dialoghi nella parlata locale.
Le azioni, che accompagnano l'evolversi della festa, sono:
1) richiamo da parte dell'Araldo;
2) raduno dei vari gruppi in omaggio al Capitano;
3) presentazione e ricevimento delle Autorità;
4) corteo storico;
5) recita della Passione;
6) processione e sepoltura del Cristo;
7) atto di devozione alla statua del Cristo.
Attori di questa manifestazione di teatralità popolare sono esclusivamente abitanti della comunità entracquese che, come da tradizione, si tramandano là dove sia possibile la parte da interpretare di generazione in generazione. In totale 135/140 figuranti che indossano costumi prevalentemente confezionati negli anni Settanta su modella tradizionale, mentre alcuni sono antichi. La manifestazione ha luogo durante la Settimana Santa: particolarmente significativa è la giornata del venerdì, quando al dramma religioso si affiancano con sentita partecipazione altre figure tratte dal patrimonio culturale e tradizionale: - 'al Timbajer' (il banditore o araldo), che fin dalla prime ore del mattino percorre il paese e le sue borgate e annuncia a gran voce il programma della rievocazione; - 'al Capitani' (il capitano), che comanda la parte folklorica e, nel primo pomeriggio in sella ad un cavallo bianco, coadiuvato da 'al Tenent' (il tenente), presenta tutti i personaggi al sindaco e chiede l'autorizzazione allo svolgimento delle Parlate. Ottenuto l'assenso, il corteo storico prosegue fino alla confraternita di santa Croce, dove si svolge la sacra rappresentazione in cinque atti, alla quale segue la celebrazione solenne della sepoltura di Gesù, che si snoda lungo le vie del paese, per l'occasione illuminate con lumi e torce. Ad essa partecipano tutti gli attori, recando ognuno gli strumenti della Passione e il popolo che accompagna l'Urna del Cristo cantando il 'Miserere' e lo 'Stabat Mater'. Ciò che da alla manifestazione religiosa un tono particolare, è la partecipazione dei 'Treze Cavajer' (i Tredici Cavalieri), i quali in frac e feluca e con bandiera recante una croce d'argento in campo nero, rappresentano la Guardia d'Onore all'Urna Sacra: tra essi si distingue il 'Treze' (il Tredici), comandante dei cavalieri. A tarda ora, la statua del Cristo viene deposta nella chiesa parrocchiale dove si raccoglie, in un'atmosfera di profonda devozione, l'intera popolazione: così si concludono le Parlate. Infine, vi è un'offerta di cena da parte del Capitano, Cavalieri ed organizzatori.




L’orso di segale di Valdieri
L’orso di segale di Valdieri

Nei giorni del Carnevale l’orso, padrone della montagna, è protagonista della festa, impersonato da un uomo vestito con un costume di segale.
L'orso, incatenato, attraversa le vie del paese controllato da un domatore. Musicanti e frati declamanti mottetti scherzosi e irriverenti lo accompagnano, facendogli bere del vino di tanto in tanto. L'orso spesso si ribella e tenta di fuggire, ma viene trattenuto dal domatore con la frusta.





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