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VALLI GESSO E VERMENAGNA

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I Murales di Pinocchio a Vernante
I Murales di Pinocchio a Vernante

Passeggiando per le stradine del centro si possono ammirare un nutrito gruppo di murales (circa 100) narranti gli episodi salienti della fiaba di "Pinocchio", dipinti sui muri più in vista di numerose abitazioni. Alcuni murales riproducono le illustrazioni ideate da Attilio Mussino, uno dei disegnatori piú famosi del "Pinocchio" di Collodi.




I Vernantin - Coltelli di Vernante
I Vernantin - Coltelli di Vernante
I Vernantin - Coltelli di Vernante

I "Vernantin" sono i famosi coltelli della locale tradizione artigianale con il manico in osso e la lama in acciaio forgiato e temperato a mano. All'inizio del secolo si calcola che fossero una ventina almeno i maestri della "lama" che lavoravano a tempo pieno nella produzione dei "Vernantin".Oggi i "cultlè" sono rimasti in pochi: comunque è sempre possibile acquistare un "Vernantin". L'originalità del coltello sta nel fatto di essere costruito interamente a mano partendo dalla lama ricavata da un pezzo di acciaio; il manico è in osso di bue o di montone, scaldato e poi piegato e lisciato ed infine accoppiato alla lama lavorata, forgiata, smerigliata e marchiata col timbro personale del coltellinaio. Un coltello perfetto costruito a regola d'arte, capace di durare una vita. Presso la sede della Pro Loco è allestita una mostra che illustra le varia fasi della lavorazione dei "Vernantin".




Il Campo Trincerato di Limone Piemonte
Il Campo Trincerato di Limone Piemonte

Il confine italo francese, che oggi corre sul displuviale del Colle di Tenda e delle Alpi Marittime, è recente e risale all’indomani della seconda guerra mondiale. Alla vigilia della costituzione del Regno d’Italia (1861) tutta la valle Roia apparteneva al Regno di Sardegna. A seguito degli accordi con Napoleone III passarono alla Francia Nizza e parte del suo Concordato, compresi, in valle Roia, i comuni di Fontan, Soarge e Breil. Nel 1946 anche i comuni di Tenda e Briga furono annessi allo stato francese. Sul colle di Tenda, a circa 1900 metri slm, sorge un complesso sistema difensivo denominato “campo trincerato”, costituito da sei forti imponenti; il Forte di Colle Alto, il Pepino e il Tabor sulla sinistra e il Pernante, la Margherita e il Giaura sulla destra. Sono costruzioni massicce circondati da profondi fossati ed erano accessibili attraverso ponti levatoi. Sorgono in posizione panoramica sulla alta valle del Roia e, fatto curioso, vennero costruiti tra il 1880 ed il 1887. La curiosità deriva dal fatto che allora non sorgevano sul confine italo-francese, perché Tenda e gran parte della valle Roia erano ancora italiane: potevano, quindi essere considerati un sistema difensivo interno, di seconda linea.

o IL GIRO DEI FORTI OTTOCENTESCHI
Località di partenza/arrivo: Colle di Tenda (1871 m)
Grado di difficoltà: escursionistico
Descrizione:
Tra il 1880 e il 1890 la zona del Colle di Tenda fu interessata da un’imponente serie di lavori di fortificazione.
I forti toccati da questo itinerario sono il Forte Alto (a breve distanza dal Colle di Tenda), i Forti Pernante, Giaura e Margheria (a ponente del colle, verso la Rocca dell’Abisso) ed i Forti Taburda e Pepino (a levante). In seguito allo spostamento del confine con la Francia i forti sono oggi tutti in territorio francese.

1. Il Forte Alto (Fort Central)
Tempo di percorrenza: pochi minuti.
Si lascia il Colle di Tenda (1871 m) seguendo la diramazione stradale che dal pilone volge a levante e sale in pochi minuti alla grande caserma, parzialmente in rovina, ai piedi del Forte Alto.
Dal portale d’ingresso della grande caserma (parzialmente in rovina) si stacca una stradetta che sale velocemente alla massiccia costruzione del Forte Alto (1908 m) terminando nell’ampio spiazzo a nord del fabbricato. Notevole il fossato profondo parecchi metri. Quasi perpendicolarmente sotto il forte sono scavati i due tunnel (stradale e ferroviario) del Colle di Tenda.

2.Il Forte Taburda (Fort Tabourde)
Tempo di percorrenza: 1 h.
Dal Colle di Tenda si segue la carrareccia che transita all’interno della grande caserma ai piedi del Forte Alto e scende a collegarsi con la rotabile proveniente da Quota 1400 e diretta al Colletto Campanin. Aggirato un rilievo sul versante di Limone si incontra un bivio. Lasciata la strada principale si supera un secondo valico e ci si inoltra in territorio francese lungo una carrareccia che volge verso sud tagliando le pendici occidentali della Cima Becco Rosso. Superati i ripidi valloncelli di Begin e di Fripon la rotabile con leggera salita raggiunge lo spiazzo dello squadrato Forte Taburda (1982 m) protetto da un ’ampio e profondo fossato.
Il ritorno al Colle di Tenda può avvenire con un diverso più lungo percorso che offre la possibilità di godere di notevoli scorci panoramici su tutta la catena alpina dal Monte Bego al Clapier ed alla Rocca dell’Abisso.

3.Il Forte Pepino (Fort de Pépin)
Tempo di percorrenza: 2 h.
Per arrivare a questo forte si utilizza l’itinerario precedente, ma giunti al secondo valico si tralascia la diramazione per il forte Taburda e si prosegue verso sinistra, tagliando le scoscese pendici settentrionali della Cima Beccorosso. Dopo circa tre quarti d’ora di cammino si valica con uno stretto ponticello il rio Cabanaira e, doppiato un costone, si raggiunge la stazione terminale della seggiovia “Cabanaira” (1978 m). Si prosegue a destra a monte degli impianti di skilift e con un lungo tornante si raggiunge il Colletto Campanin (2142 m). Sul valico si lascia la rotabile per salire sulla destra lungo una mulattiera. Raggiunta in pochi minuti una sella, si piega a destra tagliando la pietraia alla testata del vallone Cabanaira sino ad una seconda sella erbosa (m. 2189), ove è posto il cippo di confine n. 205.
Qui ci si innesta nella ottocentesca rotabile che collega il Forte Taburda col Forte Pepino e la si segue verso sinistra. A quota 2240 m la rotabile si biforca e si prosegue a destra in leggera salita. Superata una costa rocciosa la rotabile raggiunge il Forte Pepino (2263 m). Anche questo forte, dalla forma irregolare, è cinto da un profondo fossato ed è mimetizzato con copertura in terra ed erba.

4.Il Forte Margheria (Fort de la Marguerie)
Tempo di percorrenza: 30 min.
Dal Colle di Tenda si segue la carrareccia che volge verso ovest salendo con alcune svolte lungo la dorsale in direzione della Rocca dell’Abisso. Si segue, al primo bivio (la Colletta – 1907 m) la rotabile che verso sinistra porta alla Bassa di Peirafica. Doppiato un vallonetto nel quale sgorga la fontana Irene (1882 m) la strada scende al vicino Forte Margheria (1842 m) piazzato su un promontorio che domina il sottostante vallone di Caramagna. Il massiccio edificio è circondato da un fossato, dal quale, attraverso alcune brecce, è possibile l’ingresso all’interno del forte. All’esterno sono ancora visibili tracce dell’acquedotto che portava al forte l’acqua della sorgente a monte della fontana Irene. Un sentiero in rovina sale su questo costone e raggiunge il sovrastante Forte Pernante.

5.Il Forte Pernante (Fort Pernante)
Tempo di percorrenza: 40 min.
Per arrivare a questo forte si utilizza l’itinerario precedente e al primo bivio (la Colletta – 1907 m) si segue il ramo di destra che si eleva sul versante settentrionale del crinale. In questo tratto la strada costituisce linea di confine tra Italia e Francia. Verso quota 2070 m dalla rotabile che pianeggia verso ovest si stacca una diramazione che raggiunge una arrotondata vetta del crinale, ove – ben mimetizzato – sorge il Forte Pernante (2117 m) a pianta pentagonale. Dalla sua posizione dominante si gode di un eccezionale panorama.
La provvista idrica del forte era assicurata a mezzo di un acquedotto lungo alcuni chilometri di cui rimangono tracce lungo il sentiero che taglia il pendio meridionale della Cima Salaute (2176 m – a ovest del forte) e di fianco alla rotabile che si inoltra nel vallone dell’Abisso, alle spalle del Forte Giaura.

6.Il Forte Giaura (Fort de Giaure)
Tempo di percorrenza: 1 h 40
Per arrivare a questo forte si utilizza l’itinerario precedente e, senza salire al Forte Pernante, si prosegue lungo la rotabile che aggira da nord la Cima Salaute per piegare poi verso sud-ovest in direzione del vallone dell’Abisso.
Il lungo percorso della rotabile può essere abbreviato scavalcando la prima sella successiva al Forte Pernante per seguire il sentiero di fianco alle tracce dell’acquedotto. Il sentiero si ricollega alla strada oltre uno stretto colletto (2078 m) intagliato nella pietra rossastra tra la Cima Salaute e il Monte Becco Rosso. Si prosegue per breve tratto lungo la rotabile sino alla vicina Bassa Sovrana di Margherìa (Baisse du Pera 2079 m), ai piedi della spalla rocciosa sulla cui sommità sorge il Forte Giaura. La rotabile piega ora verso ovest inoltrandosi nel vallone dell’Abisso e dopo un unico tornante raggiunge lo spiazzo su cui sorge il Forte Giaura (2253 m).
Il Forte Giaura dalla pianta pentagonale è circondato da un profondo fossato. Sul suo fianco occidentale inizia il lungo pendio (Pra’ Giordano) attraverso il quale ci si eleva dolcemente verso la vetta di Rocca dell’Abisso e dove si rintracciano i resti di un acquedotto.





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