Due sono i piatti tipici della cucina Vernantina: le cipolle ripiene alla vernantina (siule piene) e le raviole vernantine. Le cipolle hanno un ripieno a base di riso, patate e verdure e sono fatte cuocere in forno con una crema di latte e uova. Le raviole sono invece fatte con un particolare ripieno a base di porri e patate e condite o con burro fuso o con ragù o con un sugo di funghi. E' consigliata quindi una sosta nei vari ristoranti della zona dove, oltre a questi due piatti tipici della cucina Vernantina, sarà possibile gustare piatti di gastronomia tradizionale di montagna e non.Un nuovo prodotto caseario di un’azienda di Palanfrè di Vernante è la brossa chuca, formaggio alla birra, invenzione di una giovane coppia, confezionato con latte di mucche di razza piemontese. Anche la birra è prodotta da un’azienda locale e in questa inconsueta associazione di sapori sembra affiorare il carattere estroso della gente della val Vermenagna, un’estrosità che alcuni dicono “marsigliese”, meridionale, mediterranea.
Gastronomia a Vernante
Due sono i piatti tipici della cucina Vernantina: le cipolle ripiene alla vernantina (siule piene) e le raviole vernantine. Le cipolle hanno un ripieno a base di riso, patate e verdure e sono fatte cuocere in forno con una crema di latte e uova. Le raviole sono invece fatte con un particolare ripieno a base di porri e patate e condite o con burro fuso o con ragù o con un sugo di funghi. E' consigliata quindi una sosta nei vari ristoranti della zona dove, oltre a questi due piatti tipici della cucina Vernantina, sarà possibile gustare piatti di gastronomia tradizionale di montagna e non.Un nuovo prodotto caseario di un’azienda di Palanfrè di Vernante è la brossa chuca, formaggio alla birra, invenzione di una giovane coppia, confezionato con latte di mucche di razza piemontese. Anche la birra è prodotta da un’azienda locale e in questa inconsueta associazione di sapori sembra affiorare il carattere estroso della gente della val Vermenagna, un’estrosità che alcuni dicono “marsigliese”, meridionale, mediterranea.
Il Caiet a Valdieri
Il Caiet, un salume cotto di carni suine, si produce ancora in un piccolo salumificio della Val Gesso. La preparazione consiste nel tagliare a coltello parti della gola del maiale, del fegato e della milza; si aggiungono erbe aromatiche e aromi, si avvolge il tutto nell’omento, cioè nella “retina” che contiene le interiora suine, e si pressa in una forma quadrata o a cilindro che viene posta a cuocere per circa un’ora e mezza. Una volta cotto, il salume, del peso di un chilo, un chilo e mezzo, viene estratto dalla forma e fatto raffreddare. Si consuma tagliato a grosse fette di un etto, accompagnato alla polenta oppure da solo.
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