in mountain bike nella zona VALLI GESSO E VERMENAGNA
Da Entracque al Tetto Colletta
Partenza: Entracque 904 m Arrivo: Tetto Colletta 1200 m circa Lunghezza: 80% ciclabile salita - 90% ciclabile discesa Dislivello: m 300 circa Durata: h 2.00
L’itinerario è breve ma piuttosto impegnativo, suggestivo per i luoghi di prestigio naturalistico che attraversa, coronati dal massiccio dell’Argentera.Da Entracque ci si dirige, percorrendo corso Francia, nelle vicinanze della Cappella di S. Antonio, e si imbocca un antico tracciato sterrato che sale ripido sui pendii del Monte Lausa. Si attraversa un rio su di un vecchio ponte di pietra, per abbandonare il sentiero per Tetti Stramodin. Si prosegue poi a mezza costa e, dopo un tratto pianeggiante, la carrareccia scende e incontra un secondo vallonetto, dove scorre il rio proveniente dalle Gorge della Reina, per puntare poi verso la frazione di Tetto Violino. Poco prima di raggiungere la borgata, si segnala la deviazione che, salendo sulla sinistra orografica del Rio della Reina, porta alle Gorge della Reina ed al Pian del Funs, all’imbocco della strada ferrata “Ico Quaranta”. De Tetto Violino la mulattiera taglia diagonalmente il ripiano e, su strada asfaltata, raggiunge l’abitato di Tetto Colletta Sottana, vicino alla chiesetta dedicata a S.Lucia, in prossimità della quale ci si inserisce sulla rotabile da cui fare velocemente ritorno in paese
Da Entracque alla Valera
Partenza: Entracque 904 m Arrivo: Gias della Valera 1600 m Lunghezza: 100% ciclabile salita - 100% ciclabile discesa Dislivello: m 700 circa Durata: h 4.00
La prima parte del percorso è indicata per i neofiti, in quanto richiede uno sforzo fisico limitato. Attraversato l’abitato di Entracque, imbocchiamo, in prossimità della Cappella del Cornaletto, la Strada Sartaria, dopo un centinaio di metri l’asfalto lascia il posto ad una rotabile a fondo naturale che raggiunge il Ponte di Porcera. La carrareccia si fa più impegnativa e prosegue attraversando nuovamente il torrente sul Ponte Souffiet (1185 m). Il percorso si eleva e attraversa il faggeto alternato a pietraie della Costa Cornet fino al Gias dell’Ischietta. I ciclisti più allenati, abbandonato a destra il Gias, possono puntare verso il Vallone del Sabbione. La mulattiera prosegue verso il rio fino al Gias Sottano della Valera (1517 m), mentre il vallone si dirige verso sud con una grande curva. Il sentiero procede poi verso la piana della Valera e continua affiancando il ruscello, fino ad un ponticello di legno a quota 1600 m. Si fa quindi ritorno al Ponte di Porcera e si raggiunge la borgata Tetto Porcera, ravvicinandosi alle acque del Bousset. Dopo pochi minuti, seguendo la rotabile in leggera discesa, si raggiunge l’abitato di Trinità e di qui si scende rapidamente ad Entracque
La Via del Sale da Limone Piemonte a Briga
Lunghezza: km 76,000 Dislivello: m 1650 Durata: h 7.00 Difficoltà: Molto impegnativo Periodo consigliato: Da giugno a ottobre
Una delle più famose traversate, detta la “Via del sale” per i continui scambi commerciali tra la Francia e l’Italia, costruita nel 1500 in epoca sabauda, è stata ristrutturata recentemente da 300 volontari nell’ambito del progetto “Operazione Alte Vie”. In 76 chilometri di percorso si passa nelle valli di Limone e Monesi, nel complesso carsico più esteso d’Europa e in una delle foreste più belle della provincia.Si parte dalla stazione di Limone e si attraversa il paese sulla statale 20 del Colle di Tenda, verso “Quota 1400” ed il confine. Da qui a sinistra sulla sterrata verso la via Marenga (o del Sale). Aumenta la pendenza e si arriva al Colle Campanino (2142 m, km 18,5). Il fondo si fa più sconnesso verso nord, arrivando al punto panoramico che precede il Colle della Boaria. Il prativo di valle Malaberga addolcisce il paesaggio, verso la Capanna Morgantini, mentre il fondo difficile torna fino a quota 2250 m, in salita. Ci troviamo sullo sperone roccioso Castel Chevolail. La direzione è verso il Colle del Lago dei Signori (prosciugato) percorrendo il Pian Ambreuge. Dal colle (palina 327) si prende a sinistra un sentiero che porta a Carnino. Il fondo è impegnativo fino a quota 2290 (km 32,8), ma lo spettacolo sul Passo di Flamagal e sul Vallone dei Maestri è impareggiabile. Migliora il fondo e si transita al Col de la Celle Vieille (km 36,6), dove si stacca a destra il sentiero per la Cime de l’Evèque. Si entra così nel Bosco delle Navette e la direzione da seguire è la zona faunistica Navette (km 42,2). Tra boschi e conche pascolive, si superano Pian dei Termi, dei Giaireto, Costa Peiron e Costa Ventosa, sbucando nel vallone del Tanarello (km 48), da dove si scorge il monte Maccarello e l’abitato di Monesi. Superata la Mangeria di Loxe, si arriva ad una prima biforcazione, si sale verso il monte Saccarello. Al secondo bivio si svolta a destra e si arriva al Passo del Tanarello (km 52), con i resti di costruzioni belliche, inaugurando un tratto con fondo difficile per 1 km. La direzione è verso il Passo di Collardente, poi dritti verso il bosco. Poi in discesa verso il Passo della Guardia e la Baisse de Sanson (km 60,5 e palina 272a). Sul pianoro si segue a destra verso la fontana (fontan dux) e il Col Linaire (km 64,7). Il percorso diventa più rilassante su una strada larga ed asfaltata. Arrivati alla Cappella di Notre Dame des Gonatines, si consiglia la strada minore (Route de l’Amitiè, km 67,6) per infilarsi nel Vallon du Ru Sec verso La Brigue. Costeggiando il Torrente Levenza ci si dirige verso St. Dalmas de Tende, alla stazione ferroviaria, con 76 km all’attivo.
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