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VALLE MAIRA

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Baìa di Castellaro di Celle di Macra

In occasione dei festeggiamenti per Sant'Anna, l'ultima domenica di luglio. La Baìa o Abbadia di Castellaro di Celle di Macra ricorda gli scontri tra protestanti e cattolici sviluppatisi verso la fine del XVI secolo. Nel pomeriggio della domenica si può assistere al cambio dell'Abbà: l'Abbà in carica indossa una feluca nera, che il sindaco gli toglie e trasferisce sul capo del nuovo Abbà, mentre all'Abbà uscente viene posta sul capo una feluca con un pennacchio blu. Quindi si ha lo scambio delle bandiere tra i due Abbà



Badia di San Lorenzo a Canosio

Il gruppo della Badia è così formato:
1) Due componenti della Badia con le alabarde
2) Una donna che porta lo stendardo seguita da altre donne
3) La majorette con lo stendardo della banda musicale
4) La banda musicale
5) Alcuni bambini o ragazzi che portano la bandiera
6) I due Abbà con ai lati due componenti della Badia
7) Altri due membri della Badia
8) La statua del Santo sulle spalle dei portatori che non appartengono alla Badia
9) I rappresentanti del clero, con un uomo che porta la Croce e, ai lati, due componenti della Badia
10) La gente.
L'Abbà vecchio ha un cappello a forma di feluca, nero bordato con un nastro bianco-argentato e ricamato. Su un lato del cappello è fissato un bottone, circondato da una bordura ricavata da una specie di cordoncino intrecciato e fissato sulla parte superiore del cappello stesso. Lungo tutta questa parte è visibile un pennacchio nero, che forma una specie di criniera.
L'Abbà nuovo porta un cappello simile solo in apparenza, meno usato, bordato però con un nastro dorato. La "criniera", anziché essere nera è bianca e al centro spunta un pennacchio rosso.
Unici elementi del costume dei componenti della Badia sono i cappelli neri o grigi, ai quali sono appuntati nastri rossi, viola o di altri colori, alcuni anche ricamati. Nel punto in cui i nastri si attaccano al cappello vi è un mazzetto di fiori finti con spighe di grano e un pennacchio nero. Anche i portatori non vestono un costume particolare.
Le azioni che si sussuegono sono le seguenti:
1) Arrivo primi partecipanti h 9 ca.
2) Arrivo della banda musicale
3) Scampanio delle campane
4) Messa presso la chiesa di San Lorenzo alle h 10.30
5) Processione
6) Banchetto
7) Benedizione dei bambini alle h 15
8) Concerto della banda con arrivo della gente
9) Giri a vuoto
10) Ingresso nella casa del futuro Abbà nuovo, posa del cappello e trascinamento fuori
11) Omaggio agli Abbà
12) Ritorno
13) Apertura delle danze, dei giochi e della musica.
La festa si svolge di domenica e ha inizio con la messa della Badia alle h 10.30. Già verso le h 9 circa si vedono comunque arrivare le prime persone che attendono la banda musicale. Mentre incominciano ad arrivare i primi componenti della Badia, ai quali il massaro consegna alabarde e cappelli, la banda si schiera sul piazzale.
La festa ha inizio e lo si capisce anche dalle campane che suonano la caratteristica "baudetta". La Badia è al completo, anche gli Abbà sono pronti e si può entrare in chiesa. Gli Abbà e alcuni membri della Badia occupano i banchi di prima fila, tenendo il cappello in testa, simbolo di autorità, essendo essi i personaggi più influenti della rappresentazione. In alcuni momenti della funzione compiono gesti significativi, come quello di alzare le alabarde e la bandiera al momento dell'elevazione, oppure rimanere di guardia all'altare e alla statua del Santo o, ancora, assistere alla celebrazione durante il rito della Comunione o avviarsi per primi a baciare la reliquia, seguiti dalla popolazione.
La statua del Santo viene portata fuori e caricata sulle spalle di quattro portatori. La processione attraversa il paese percorrendo vari viottoli, per ritornare al piazzale antistante la chiesa.
Durante la processione il parroco prega ad alta voce con la gente. La banda suona lungo tutto il percorso e, intonato l'ultimo "pezzo", la gente applaude e la strada comincia a svuotarsi: Tutti tornano a casa per il pranzo, mentre i componenti della Badia si riuniscono con i suonatori e gli organzzatori della festa al ristorante del paese.
Nel pomeriggio, verso le h 15, si svolge in chiesa la funzione della benedizione dei bambini, alla quale non partecipano tante persone perché ancora a tavola. Quando si sente la musica della banda la gente sa che la festa sta per ricominciare, cosicché le persone iniziano ad arrivare.
Intanto la Badia si è riunita, parlando e discutendo, perché bidogna andare in giro a cercare l'Abbà nuovo da eleggere.
Si forma quindi spontaneamente un corteo con in testa i due Abbà con la Badia, seguiti dalla banda musicale, che suona, e dalla gente. Inizia così un girare lungo le strade percorse al mattino, finché si giunge finalmente nella casa dove si pensa sia nascosto il futuro Abbà nuovo.
Si entra, lo si scopre, gli si mette subito il cappello con il pennacchio bianco in testa e lo trascina fuori gridando: "Viva l'Abbà nou!".
L'Abbà nuovo dell'anno precedente, rimasto come tale fino a quel momento, consegna dunque il proprio cappello con il pennacchio bianco al neo-eletto, ricevendo il cappello con il pennacchio nero dall'Abbà vecchio. Quest'ultimo, da questo momento della festa, torna a essere un semplice partecipante come tutti gli altri; subito dopo avviene anche lo scambio dei "bastoni della Badia".
Dopo i complimenti della gente i due Abbà sono fatti accomodare su due sedie preparate per loro.
A questo punto bisogna rendere omaggio agli Abbà: la gente fa ressa attorno a loro per baciarli, cominciano i personaggi più in vista del paese. C'è chi applaude, chi improvvisa un ballo, chi grida e tutto questo rappresenta un momento di grande animazione. Dopo la bicchierata, che di regola è offerta dall'Abbà nuovo, si riforma il corteo, con in testa il portabandiera e i due Abbà, e ci si avvia verso un prato dove continueranno i festeggiamenti. Giunti in questo luogo la Badia si schiera da una parte e la banda dall'altra. Si suona in onore della Badia, mentre la gente che non ha ancora potuto farlo si affretta a baciare gli Abbà e a congratularsi con loro.
Gli Abbà aprono le danze e molte persone partecipano a esse, continuando a ballare fino a tardi.



Sagra del Narciso ad Acceglio

La festa, dedicata a uno dei fiori selvatici più diffusi nei prati della zona che sboccia a tarda primavera, inizia alle ore 11.00 dell'ultima domenica di maggio con la celebrazione della messa, durante la quale vengono benedetti i narcisi. Nel pomeriggio in piazza Nais si svolge il ballo occitano, durante il quale vengono distribuiti i narcisi e la merenda tipica della popolazione montanara, a base di pane di segale, cosparso con burro e miele, e vino.





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