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VALLE MAIRA

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La Scurcio
La Scurcio
La Scurcio
Acceglio

"La Scurcio" in occitano significa "La Scorciatoia"; è un facile sentiero che inizia alle porte di Acceglio (1220 m) e dalla borgata di Frere risale nel Vallone di Unerzio, la cui bellezza naturale è caratterizzata dall’ambiente umido del torrente e da ricche foreste di conifere che in alto lasciano spazio ad estesi pascoli, prosegue per Chialvetta (1494 m) e termina nella borgata di Viviere offrendo importanti spunti naturalistici e storici: Il percorso stesso, lungo circa 7,5 chilometri con un dislivello di 548 metri,segue la più antica via di comunicazione utilizzata per gli spostamenti fino al secolo passato,. grazie a questa sua funzione, esso raggiunge e attraversa tutte le borgate del vallone, tutte ottimamente ristrutturate, con grandi pregi architettonici e urbanistici. Si percorre in circa 2,30 ore ed è segnato da tacche gialle e verdi. Lungo il sentiero sono state posizionate delle paline che illustrano ai turisti la flora e la fauna presenti in questa zona. Lungo il percorso, prima della borgata Frere (1196m), si consiglia di abbandonare la strada principale e deviare su un bivio laterale. Potrete così attraversare il centro storico dell’abitato, che si snoda lungo l’antico viottolo con una ricchezza di scorci suggestivi, che proseguono dalla parte opposta del fiume nella parte alta della borgata. Raggiunta la borgata Gheit (1372m) si può ammirare la bella ristrutturazione delle sue abitazioni. Al centro delle case si trovano la fontana e il vecchio forno a legna dotato di tutti gli strumenti necessari per la panificazione. Lungo l’itinerario che da Gheit conduce a Chialvetta, il sentiero segue muretti a secco che un tempo servivano a delimitare le proprietà dei campi coltivati. A partire da un ponte in legno che scavalca il ruscello Unerzio, è possibile prendere visione, su appositi pannelli esplicativi, delle principali caratteristiche della ittiofauna e delle specie arboree locali. Presso la borgata Chialvetta (1434m), fra le viuzze della borgata, si ritrovano angoli deliziosi accompagnati da esempi di ottimi recuperi di edifici nel totale rispetto dell’urbanistica originaria. Visitata Chialvetta, passando di fronte alla parrocchiale di Sant’Anna e costeggiando le ultime case di Chialvetta, il sentiero conduce alla borgata Pratorotondo, quindi a Viviere, e poi, raggiungendo la strada comunale per Prato Ciorliero, al secondo tornante si incontra un bivio: a destra si diparte la strada che termina ai pascoli del Colle Ciarbonet, e che dopo un centinaio di metri (Grangie) consente un bel panorama su tutta la parte del vallone fin qui attraversata; a sinistra la strada continua verso Prato Ciorliero e le classiche gite alpine della zona. Goduta della visuale da località Grangie, dominata dalla presenza del Monte Chersogno sul versante opposto della Valle Maira, il rientro ad Acceglio può essere fatto sia lungo l’itinerario della salita, sia seguendo la strada carrozzabile che porta direttamente al centro abitato del comune e permette una vista dall’alto delle borgate attraversate



Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 1 Acceglio
Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 1 Acceglio
Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 1 Acceglio
Chialvetta – Frere – Gran Pianasso – Chialvetta

Durata: 3 ore
Difficoltà: Facile

Questo percorso non presenta difficoltà perciò è adatto a tutti e il tempo di percorrenza è di 3 ore.Il percorso si snoda con direzione Sud – Nord dalla borgata Chialvetta ( 1495 m ) verso Frere ( 1196 m ), raggiungendo poi il torrente Maira e la strada statale. Il percorso inizia avviandosi lungo il sentiero naturalistico “ La Scurcio “ molto ombreggiato e percorrendolo si possono conoscere le specie arboree presenti fermandosi a leggere i cartelli esplicativi posti sul sentiero, mentre sul ponticello in legno che attraversa il rio Unerzio si trovano notizie sull’ittiofauna. Raggiunta la borgata Gheit ( 1372 m ) è possibile visitare il vecchio forno a legna dove un tempo tutta la comunità cuoceva il pane, ancora dotato di tutti gli strumenti utilizzati per la panificazione. Scendendo poi lungo il sentiero che costeggia dapprima il rio Unerzio e poi un lariceto si passa accanto ad un masso erratico ( Peiro Dunet ) in primavera costellato da numerosissime primule marginate, anche attrezzato per poter arrampicare. Raggiunto l’abitato di Frere non si attraversa il ponte e si prosegue lungo una strada inter poderale che, piegando a destra, percorre tutti i prati a valle della frazione che rappresentano una delle zone agricole più belle e più fertili della zona. Al termine dei campi, sulla destra, posto sul versante della montagna ( costa Moretta ) si trova l’opera 317. Sull’altro versante della montagna si notano lo sbarramento anticarro del Gran Pianasso, l’opera n. 316 bis accanto alla strada e l’opera 316 a mezza costa; Per la visita occorre utilizzare il ponte della strada comunale che conduce a Frere situato 500 m a monte. Si può poi far ritorno a Chialvetta o lungo lo stesso percorso o dal succitato ponte al primo bivio a destra percorrere una strada sterrata molto ben ombreggiata e ad Acceglio imboccare la strada comunale asfaltata che riporta a Chialvetta



Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 2 Acceglio
Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 2 Acceglio
Sentiero Storico del Vallo Alpino - Percorso n. 2 Acceglio
Chialvetta - Pratorotondo - Boscasso - Viviere

Durata: 3 ore
Difficoltà: Facile

Questo percorso non presenta alcuna difficoltà e perciò è fruibile da tutti. Tempi di percorrenza: 3 ore circa.Lasciata la borgata di Chialvetta ( 1495 m ) ci si avvia lungo la mulattiera che va a Pratorotondo ( 1639 m ), a sinistra della chiesa, in direzione nord-sud. Per un tratto si percorre il sentiero naturalistico “ La Scurcio “ lungo il quale si possono avere notizie sugli animali presenti nel vallone leggendo le informazioni fornite da una bacheca posta all’inizio del sentiero e dai cartelli collocati sul percorso. Arrivati a Pratorotondo, dopo aver attraversato il borgo, spostandosi un po’ a sinistra, lungo il sentiero che andava alle grange Boscasso, si può vedere un piccolo mulino a pietra che girava su asse verticale: per questa sua particolarità costituisce un dei rari esempi se non l’unico costruito nella zona. Si possono avere informazioni dettagliate sul funzionamento dal disegno apposto davanti all’ingresso del mulino stesso. ( Le chiavi si possono avere presso la Trattoria della Gardetta di Chialvetta ). Seguendo ancora per un breve tratto il sentiero del Boscasso si raggiunge un vecchia fornace adoperata un tempo dagli abitanti per cuocere la calce usata per la costruzione delle case. Anche qui una bacheca ne spiega l’utilizzo. Tornando poi indietro a Pratorotondo, si riprende il sentiero che raggiunge in poco tempo la borgata Viviere ( 1713 m ) situata in una splendida posizione. Si continua sul sentiero S8 costeggiato da bei muretti a secco, che oltre a contrassegnare il percorso servivano anche come limiti di proprietà. Raggiunta la vecchia strada militare la si sale con direzione Prato Ciorliero( 1955 m ) dove dopo circa 500 m si nota in alto a sinistra al di là del rio Unerzio, sul roccione Nord-ovest della Rocca- Limburny, a 2232 m l’opera 177 (intatta ). Visitata questa costruzione, sul versante di fronte, circa a 250 metri ad est, si trova l’opera 176, si può scendere a valle passando lungo la conca della Grange Gorra, ai piedi del vallone dell’Enchiausa, a 300 m Nord-ovest di grangia Gorra si trova l’opera 165 (intatta). Per ritornare a valle seguendo la direzione : Colle Ciarbonet , si raggiungono le grange Masliera ( 1862 m ) dalle quali si gode di un ottimo panorama sull’intero vallone e la borgata Grangie ( 1784 m ). In questa zona ci si può imbattere in branchi di camosci al pascolo e di cervi da poco introdotti e in una gran quantità di marmotte. Si può far ritorno a Chialvetta lungo la strada carrozzabile. Un’alternativa molto interessante è raggiungere le borgate del Balet e Grangie su sentieri ormai in disuso e che richiedono una certa attenzione. Queste due borgate sono interessanti dal punto di vista architettonico: a Balet bella casa con colonna rotonda, caratteristico pilone con l’inconsueta figura dell’angelo custode; a Grangie casa con meridiana e una bella stalla con rara volta a crociera





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