Antica "torre-porta" eretta a difesa del reductum castellarium,è costruita in pietra e mattoni. All'inizio del secolo XIX venne dotata di un portico che ospitò per breve periodo la sede comunale. Il monumento è stato oggetto di restauro terminato nell'agosto del 2001.
Memoriale Della Deportazione a Borgo San Dalmazzo
Il memoriale è costituito da una piastra in cemento armato, un’ipotetica banchina di servizio ai vagoni merci acquisiti dal Comune in memoria della deportazione qui avvenuta. Il 21 novembre 1943 furono ammassate sul piazzale della stazione ferroviaria di Borgo San Dalmazzo 329 persone, uomini, donne, bambini, che, fatti salire sui vagoni merci, furono condotti prima al campo di Drancy, presso Parigi e poi ad Auschwitz, dove 311 di loro furono uccisi. Erano ebrei stranieri, in fuga dalla Francia, rinchiusi da due mesi nel campo di concentramento allestito poco lontano. Il 15 febbraio 1944, altri 26 ebrei furono deportati da questa stazione, diretti a Fossoli di Carpi, da dove sarebbero poi stati inviati ad Auschwitz o Buchenwald. Soltanto due di loro sopravvissero. I nomi di queste persone stanno, tutti in fila come allora, sul piazzale che li vide partire per l’ultimo viaggio dopo anni di persecuzioni, violenze, umiliazioni. Il nome di chi è tornato è in piedi, a testimoniare la forza di interpellare i passanti ed i visitatori con una testimonianza vivente. I nomi sono accostati tra loro secondo i legami familiari, perché fu così che partirono sui vagoni, stretti l’uno all’altro nel tentativo di rassicurarsi al momento di affrontare ancora una volta l’ignoto.
Affreschi a Rittana
Le abitazioni del Comune sono esempi molto particolari di architettura alpina e conservano sui muri affreschi legati alla tradizione religiosa popolare. In questi ultimi anni, tale tradizione è stata ripresa dall'amministrazione comunale che ha invitato alcuni artisti a realizzare sui muri delle vecchie costruzioni del concentrico, affreschi che rendono alquanto interessanti le visite al paese. Passeggiando per le vie di Rittana, si familiarizza con i grandi quadri, anche là dove l'affresco si alterna alla ceramica valorizzando rustici muri di pietra
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