La Valle Stura, in virù del colle alpino che la collega con la Francia, è stata da sempre un importante corridoio per il transito militare. Le prime opere difensive furono realizzate alla fine del XVI secolo per volontà di Carlo Emanuele I di Savoia che diede un incarico per la costruzione del Forte della Consolata a Demonte. Nell’ottocento la linea di difesa venne avanzata verso la stretta di Vinadio con la realizzazione dell’imponente Forte Albertino. Un imponente sistema difensivo venne messo a punto nel periodo 1935-'42. Queste fortezze disseminate lungo tutta la valle sono preziosa testimonianza della storia passata e si offrono al turista moderno come maestose roccheforti da ammirare.
La Rocha Sparvaria - Roccasparvera La Rocha Sparvaria di un tempo era un castello, "nido di sparvieri", costruito sulla rocca che si affaccia all'orrida gola a picco del fiume. Da qui si gode uno spettacolare panorama sulla conca che fa da atrio alla valle. Il castello, sorto dopo l'anno mille, fu distrutto e ricostruito più volte. Nel 1319 fu la regina Giovanna d'Angiò ad infeudare Roccasparvera, Moiola, Gaiola e Demonte ai Bolleris, signori di Centallo e di Reillane, vicino ad Aix en Provence. I Bolleris, protetti dalla corte francese, saranno la spina nel fianco dei Savoia per oltre un secolo e dopo molte battaglie e distruzioni, Carlo Emanuele I verrà in possesso del feudo solo nel 1588. Il castello non verrà più ricostruito. Si può ammirare unicamente la medioevale porta "Bolleris", costruita in pietra nel XIV - XV secolo e rifinita in muratura. Sotto il grande arco transitavano le merci che qui dovevano pagare pedaggio
Fortificazioni a Moiola
Nel periodo 1935-42 tutto l'arco alpino fu interessato da un'intensa attività di fortificazione e lo sbarramentio di Moiola fu pensato per dare profondità alla linea difensiva. Le opere iniziate intorno agli anni '40 rimasero parzialmente incompiute. Si rifanno ai modelli dell'ultimo periodo con massicce coperture in calcestruzzo e una notevole estensione sotterranea, articolata a più livelli. Si tratta nel complesso di un'opera che, se fosse stata interamente realizzata, avrebbe costituito uno dei più imponenti sbarramenti difensivi di tutta la valle
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