VALLE VARAITA Nei suoi sessanta chilometri di estensione, la Valle Varaita con una altitudine che varia dai da 400 a 2748 m s.l.m. rappresenta uno dei patrimoni più preziosi delle nostre Alpi. Racchiusa dalla Val Maira a sud, dalla Valle Po a Nord e dalla Valle del Guil a ovest, è sovrastata dall'imponente gruppo del Monviso raggiungibile seguendo numerosi percorsi adatti ai più e ai meno esperti. Il Monviso (3841 m s.l.m.) è il vero signore della zona ed è proprio da Casteldelfino che partì la prima salita assoluta verso la vetta, nel 1861. Una terra affascinante con laghi, borgate antiche, silenziose radure: poche valli dell'arco alpino sono così ricche di vegetazione e di piante officinali. La valle conserva anche un grande patrimonio artistico e culturale dovuto nato dalla fusione dei tratti della cultura alpina con quelli dell'area occitana. La strada che attraversa il territorio della Comunità Montana Valle Varaita si snoda per 60 km lungo l’omonima valle e porta fino ai 2.748 m del Colle dell’Agnello che, nel periodo estivo, permette l’accesso alla regione francese del Queyras. Rigogliosa e ricca di spunti turistici, questa terra ha saputo conservare il suo patrimonio culturale. Un valido esempio è la Bahio di Sampeyre, una festa antica di mille anni, che ricorda la cacciata dei saccheggiatori saraceni dalle valli alpine e che si celebra nel periodo di Carnevale ogni 5 anni (anni che terminano con le cifre 2 e 7). È anche la terra degli artigiani del legno, delle ceramiche di Rore e delle arpe di Piasco, famose in tutto il mondo. Per non parlare delle specialità gastronomiche come le ravioles (gnocchi di forma allungata) o i tumin (formaggette fresche) di Melle. Le borgate alpine in pietra e tetti di ardesia, come Chianale e Bellino, sono silenziose testimoni della storia di frontiera. Nelle borgate di Bellino, autentici capolavori dell’arte alpino-provenzale, il passare del tempo è scandito dalle antiche meridiane che adornano le facciate di molte costruzioni insieme a figure scolpite in pietra e balconi intagliati nel legno. Chi ama la natura sarà ammaliato dal bosco dell’Alevé, la più vasta estensione di pino cembro in Europa (817 ettari), e dalle numerose possibilità di escursioni offerte dalla valle da cui si gode di panorami mozzafiato sul Monviso ed sui “tremila” delle Alpi Cozie.
Cenni storici:
Fase cruciale della storia della Valle è senza dubbio l'invasione nell'anno 950 della popolazione dei Saraceni. Soltanto dopo 22 anni di saccheggi e stragi, con l'intervento del Conte Guglielmo di Provenza, questi furono cacciati dalla Valle. Ancora oggi si festeggia questo evento con la quinquennale "Baio".
Mappa interattiva:
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