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VALLE VARAITA

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Musei nel comune di PONTECHIANALE

Museo del Costume a Pontechianale

Il Museo del Costume e dell’Artigianato Tessile di Chianale – il più alto centro abitato della Val Varaita - è ospitato nell’antica chiesa dei frati cappuccini. Ai missionari la controriforma aveva affidato il compito di restituire alla fede cattolica i numerosi protestanti presenti in alta Val Varaita durante i secoli XVI e XVII.
L’abito tradizionale femminile costituisce nei tre comuni superiori della Val Varaita (Bellino, Casteldelfino, Pontechianale) denominati i comuni della Castellana (un lembo di terra che ha avuto in passato una grande importanza strategica e che soltanto nel 1713 è stato ceduto dal re di Francia al duca di Savoia) un vero “costume”. E’ considerato uno dei più belli delle Alpi perché unisce alla sobrietà dell’abito scuro i colori accesi dei grembiuli, dei nastri, dei fazzoletti e la raffinata trasparenza dei pizzi al tombolo che ornano la cuffia. Ogni particolare del costume risponde a una precisa funzionalità, pratica o estetica (la sua posizione sociale e familiare, la sua età, un eventuale lutto) e in riferimento alche al calendario (i giorni di lavoro e le feste, le feste più importanti, il carnevale e la quaresima). L’accostamento dei colori non è mai casuale. Età e condizione sociale della donna erano altrettanti elementi di differenziazione. I tessuti e gli accessori del costume erano acquistati nelle botteghe dell’alta valle oppure alle fiere di Guillestre o ancora (ma soltanto limitatamente agli articoli di oreficeria) a Briancon.
Il più caratteristico tra i capi che compongono il costume è il lungo vestito di panno disegnato a tronco di cono che è denominato la chamizolo a Pontechianale e la gunelo a Bellino e a Casteldelfino. Il taglio è sostanzialmente identico nei tre comuni e uguale è la forma dei tre caratteristici costoloni posteriori con la posizione leggermente superiore per l’abito di Pontechianale. Alcune testimonianze attribuiscono ai tre costoloni un ruolo che non è soltanto estetico funzionale. Suggeriscono delle chiavi di lettura che sottolineano il valore culturale dell’abito femminile e al tempo stesso la sua antichità. Secondo queste testimonianze i costoloni rappresenterebbero:
· I tre comuni della Castellata
· Le tre valli contigue: Po, Varaita e Maira
· Le tre persone della SS. Trinità
Aperto tutti i giorni nei mesi di luglio e agosto e nei fine settimana di giugno e settembre dalle ore 15,00 alle ore 18,00.
Chiuso il martedì.
Si possono prenotare visite anche al di fuori dei normali orari di apertura tel. +39.0175.950106 cell. +39.347.8999198



Museo del mobile dell'alta Valle Varaita
Pontechianale Frazione Castello

Il museo, realizzato in Frazione Castello da privati e dalla Comunità Montana Valle Varaita, è costituio da uno spazio espositivo ricavato all’interno di una tipica dimora alpina d’epoca, un ambiente che evidenzia le naturali caratteristiche di eco-museo dello spazio prescelto, che occupa, almeno momentaneamente, soltanto la porzione superiore o “rurale” dell’edificio, appartenente ad un ramo della famiglia Pons, un cognome documentato, in alta valle, sin dal XIV secolo. La rassegna curata da Celeste Ruà insieme a Paolo Infossi, Maria Antonietta Ruffa ed Enrica Paseri, con il Patrocinio del Comune di Pontechianale, documenta le diverse soluzioni stilistiche e decorative adottate nei caratteristici cofani (cofre) e altri mobili antichi, costruiti in Alta Valle, nel corso di alcuni secoli. Museo aperto nei mesi di luglio e agosto o su prenotazione (Tel. +39.348.7125650 - +39.349.1466050).
Ingresso € 2,50 int. e € 2,00 rid. gratuito fino a 12 anni



Ristomuseo “Le Montagnard”
Frazione Chianale, 39/b - Pontechianale
Tel. e Fax: +39.0175.950100
Pino: +39.348.7818560
Michela: +39.348.7818561

E-mail: Tel. e Fax: +39.0175.950100
Sito web: http://www.lemontagnard.net

Il Bar-Ristorante "Le Montagnard" è un locale caratteristico ricavato da una antica stalla originale del 1600 con una volta in pietra di 22 metri lineari costruito con uno stile che fa estasiare i migliori architetti. L'arredamento è realizzato interamente in legno di larice datato tra il 1700 e il 1800. All'interno si possono trovare oggetti dell'antica tradizione contadina che risalgono ad un periodo compreso tra il 1200 e la fine dell' 800.
L'artefice di questo originale locale, che può considerarsi una vera e propria "opera d'arte" nel suo genere è Giacomo Para, brillante artista del legno e del recupero delle antiche tradizioni di montagna. Un lavoro di recupero durato 7 anni, anni di duro lavoro interamente realizzato a mano, secondo il gusto personale dell' artista e in perfetta sintonia con le caratteristiche originali dell'edificio. Giacomo ha voluto mantenere l'ambiente nel quale si viveva qualche secolo fa, quando ancora si viveva tutti nella stalla sfruttando il calore degli animali. Dove ora c'è il camino un tempo vi era la stufa con accanto un pagliericcio per dormire, la mangiatoia è nello stesso posto da almeno 400 anni, l'attuale bancone del bar era la cucina. Maniaco del collezionismo di utensili e attrezzi da lavoro antichi, Giacomo ha inserito personalmente ogni oggetto rispettando l'impostazione originaria del locale; nulla è lasciato al caso, ogni cosa è nel posto giusto e ogni oggetto ha la sua storia.




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