Selezionare il comune  Conferma Aree Tematiche
VALLI MONREGALESI

Attrattive Attrattive
Tutte le attrattive nella zona VALLI MONREGALESI

Natura nel comune di ROCCAFORTE MONDOVI'


Le Terme di Lurisia a Roccaforte Mondovì
Le Terme di Lurisia a Roccaforte Mondovì

La frazione di Lurisia Terme prende il nome dal torrente che attraversa la valle scendendo dal Monte Pigna (1856 mt). Il nome Lurisia deriva da "losa", il modo dialettale in cui venivano chiamate le sottili pietre piatte che, ancora oggi, è facile trovare sul fondo del torrente e nelle diverse cave dei dintorni. Questa roccia per la sua compattezza, per l'ottima resistenza agli agenti atmosferici e per la grande facilità di lavorazione, veniva utilizzata come pietra da costruzione locale. In alcuni documenti del XVII secolo, il torrente Lurisia compare con il nome di Losero o Loreso, venne poi mutato in Lorizo ed infine in Lurisia. L'acqua aveva notevoli ma inspiegabili poteri cicatrizzanti sulla pelle. Per primi lo avevano scoperto i carrettieri osservando che le piaghe degli zoccoli dei loro animali guarivano rapidamente se, durante il loro lavoro, attraversavano il corso del torrente Lurisia. Inoltre gli scalpellini delle cave di losa curavano tradizionalmente le ferite della pelle con un minerale verdastro, reperibile tra gli strati di roccia del paese.Per accidentale segnalazione di questo fatto ad un colto osservatore che nel 1913 si trovava a Lurisia, si aprì uno spiraglio di luce nel tenebroso mistero che, da sempre, circondava l'acqua e lo strano minerale verdastro. Il Professor Lincio, famoso studioso di mineralogia, ottenne il permesso di effettuare degli scavi in zona e così scoprì l'esistenza di estesi giacimenti di un particolare minerale radioattivo, l'autunite, nelle cave di pietra della valle.Negli ultimi anni della Prima Guerra Mondiale, questi giacimenti richiamarono l'interesse del Ministero della Guerra dello Stato Italiano che, a quell'epoca, stava incominciando a studiare le applicazioni di alcuni minerali a scopo bellico. Per indirizzare in modo più efficace le ricerche, il Ministero propose ed ottenne che si interpellasse Marie Curie, scienziata di fama internazionale, proprio allora impegnata nelle ricerche sul radio che le valsero il premio Nobel. Ella accolse la domanda del nostro Governo e venne in Italia nel 1918. Durante la sua lunga permanenza, visitò i giacimenti di Montecatini, Ischia, Capri, Albano Montegrotto e Larderello, arrivando infine a Lurisia. Qui Marie Curie eseguì determinazioni numeriche di radioattività e raccolse campioni di autunite che sottopose ad analisi più approfondite presso l'Istituto di Parigi. Nel 1921 la Regia Commissione per la Radioattività diede inizio all'esplorazione del giacimento di Lurisia mediante scavi sotterranei che individuarono numerose mineralizzazioni di autunite che tuttavia si rivelarono quantitativamente insufficienti per uno sfruttamento produttivo. Per questo motivo l'attività venne ben presto interrotta e la miniera abbandonata. Negli stessi anni, però, venne valutato il possibile impiego terapeutico delle acque sgorganti dalla miniera. Nel 1925 la Regia Commissione incaricò il Professor De Tivoli dell'Istituto di Fisica dell'Università di Roma di effettuare alcune analisi sulla radioattività delle acque di Lurisia: i risultati furono negativi a causa di errori di campionamento. Malgrado l'insuccesso di questi esiti, il radiologo Pietro Cignolini di Genova, finanziato dall'imprenditore edile David Garbarino, proseguì le ricerche. Nello stesso anno eseguì prelievi più accurati e determinazioni più attente rivelando un'altissima radioattività delle acque della miniera di Lurisia. Tra il 1930 ed il 1940 il Cignolini divenne il principale sostenitore dell'iniziativa supportato dall'industriale Garbarino e dal suo socio Tito Sciaccaluga. Vennero eseguiti ulteriori scavi nella miniera e una seconda galleria, richiesti dalle Autorità Minerarie per l'ottenimento della concessione. La morte di Garbarino (in onore del quale è stato tratto il nome dell'acqua) non interruppe l'attività che venne finanziata dal socio Sciaccaluga. Alla chiusura della pratica mineraria ci fu la concessione per l'impiego medico delle sorgenti e nel 1940 venne inaugurato lo Stabilimento Termale. Grazie all'apertura delle Terme, Lurisia divenne luogo di vacanza prediletto di grandi personaggi del mondo politico, artistico e sociale italiano.A Lurisia esistono attualmente quattro fonti: le acque della “Garbarino” (dal nome dell’imprenditore edile che per primo ne promosse la valorizzazione) e della “Santa Barbara Grotte” sono classificate come termali mentre le acque “Santa Barbara” e “Sorgente Acquam” appartengono alla categoria delle sorgenti naturali. L’acqua della Fonte Santa Barbara, in particolare, nasce sul monte Pigna a 1.460 metri sul livello del mare e viene incanalata fino a valle per essere imbottigliata e commercializzata come “Acqua Lurisia”. Si tratta di un’acqua con un residuo fisso molto limitato (35,4 mg/I), un basso contenuto di sodio (3 mg/I), con un pH di 6,9. Per le cure, le Terme di Lurisia utilizzano però le acque della Fonte Termale Garbarino e Santa Barbara Grotte: le prime sono considerate farmaci naturali e devono essere utilizzate sotto controllo medico, mentre la seconde sono minimamente mineralizzate, molto leggere e con ottime proprietà diuretiche e depurative. Entrambe le acque vengono usate prevalentemente come bibite, ma sono anche la base per la fangobalneoterapia o lutoterapia, utile per la cura delle malattie reumatiche ma anche per quelle dermatologiche, la balneoterapia con proprietà antinfiammatorie, antispastiche, sedative ed antalgiche ma utile anche per le malattie dermatologiche ove ci siano controindicazioni per la fangoterapia. Le acque di Lurisia vengono inoltre impiegate per le cure inalatorie (per le malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie) e per le cure ginecologiche.




Tutte le attrattive nella zona VALLI MONREGALESI
Tutte le attrattive nel comune di ROCCAFORTE MONDOVI'