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VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA

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Arte e storia nella zona VALLE MONGIA, CEVETTA E LANGA CEBANA

La Stele Romana di Torresina

Venne rinvenuta nel 1999 ed è la più antica testimonianza della presenza umana sul territorio di Torresina. Si tratta di una stele a testa tonda, mutilata in basso e percorsa da venature diaclasiche che hanno prodotto un accentuato sfaldamento superficiale all’interno dello specchio epigrafico e in corrispondenza dell’angolo inferiore destro; erosioni freguenti, diffuse ed osservabili soprattutto nella parte inferiore del campo. La sommità interessata dalla centina è scorniciata, lo specchio è inquadrato da una cornice modanata. Il retro è grezzo. L’iscrizione ricorda due defunti, il titolare del sepolcro e sua moglie; i defunti erano ascritti alla tribù Publilia come la maggior parte degli abitanti della Vallis Tanari Superior. Il gentilizio è nuovo, ma non è integrabile con sicurezza fra le opzioni Malius, Melius, Milius, Mulius: Interessante il gentilizio Vennania, forse variante del diffuso Vennonia; il cognome Sdecunda è invece comunissimo.




Malpotremo (Comune fino al 27 aprile 1928)
Malpotremo (Comune fino al 27 aprile 1928)

Non è stato possibile risalire alla data in cui Malpotremo è stato eretto a comune autonomo. Tenuto conto che altri piccoli centri della zona sono stati eretti a comune nei secoli XIII e XIV, si può ipotizzare che anche il Comune di Malpotremo risalga a quei secoli. Il Comune di Malpotremo venne soppresso nel 1928. Il paese venne aggregato a Ceva con Regio Decreto del 22 Marzo l928 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno n.99 in data 27 Aprile 1928. L'ultimo Sindaco di Malpotrtemo fu il signor Benzo Romano di Eugenio, residente in Borgata Penne. Negli anni 1926/1927 i Consigli comunali vennero dichiarati decaduti ed i sindaci vennero sostituiti da elementi graditi dal regime fascista. Il titolo di Sindaco venne soppresso. Il nuovo Capo dell'Amministrazione comunale venne indicato con il titolo di Podestà . Il Podestà aveva pieni poteri; nei comuni più grandi era affiancato da una" Consulta municipale" con funzioni meramente consultive. Le ostilità fra la Francia e il Regno Sardo-Piemontese alleato all'impero d'Austria iniziarono nel 1792 e terminarono nel 1796 con la vittoria della Francia. La Repubblica di Genova si mantenne neutrale, ma dovette subire parecchie sia pur parziali invasioni sia da parte austro-piemontese sia da parte francese. NeI 1793-1794 una linea di difesa degli alleati austro-piemontesi si dipartiva dalle fortificazioni della Bocchetta sopra Genova, si estendeva sino a Mombarcaro, Montezemolo, San Giovanni di Murialdo, Malpotremo, Perlo, Giovetti, S.Giulitta, La Sotta. La Spinarda, San Bernardo, Nava e proseguiva fino al colle di Tenda. Le opere fortificate nel territorio di Malpotremo erano in Terrabianca (Brich Baia altitudine m;739). cima Valoria (m.738) e Brich Battaglione (m. 668). Le ridotte di Terrabianca e di Valoria controllavano la strada che da Calizzano, passando per il Colle dei Giovetti, Perlo e Malpotremo conduce a Ceva. La ridotta di cima Battaglione controllava la strada proveniente da Oneglia e che si snoda lungo la valle del Tanaro. La guerra di posizione durò alcuni anni. Il 27 Novembre 1795 le truppe francesi tentarono di spingersi fino a Ceva per occupare la sua formidabile fortificazione. I Francesi furono respinti prima a Malpotremo e quindi nelle vicinanze della cascina Rocchini. Ai combattimenti di Malpotremo e dei Rocchini presero parte reparti di Cacciatori Guardie, di Fanteria Leggera, di Dragoni, di Granatieri, nonchè il Reggimento Provinciale d'Acqui ed il Reggimento svizzero del col.Stettler (notizie desunte dalla Storia Militare del Piemonte del maggiore F.Pinelli. Torino 1854). Nel combattimento dei Rocchini rimase ferito il Colonnello LUIGI COLLI-RICCI. marchese di Felizzano e comandante dei Cacciatori (notizia desunta dalle "Memorie per servire alla Storia dell'ultima guerra delle Alpi" pubblicate a Torino nel 1800 dall'ufficiale piemontese Benedetto Patono di Meirano). lI 15 Aprile 1796 le Ridotte dei Giovetti, S. Giovanni di Murialdo, Malpotremo e Rocchini vennero espugnate dai Francesi al comando del Generale Rusca, originario di Briga. Era quindi un transfuga passato alla Francia. La Cascina ROCCHINI ospitò per un breve periodo il Comando piemontese del Generale ALESSANDRO COLLI, nonché quello divisionario del generale austriaco D'Argentau. Nel 1937 nel corso di lavori di rettifica alla strada di Malpotremo si procedette al parziale sbancamento di una collinetta posta a poca distanza dalla casa ROCCHINI verso Malpotremo. La collinetta evidenziava ancora tracce di camminamenti risalenti a quell'epoca. Gli scavi miseto un luce alcuni scheletri che si suppose appartenessero a militari caduti nel combattimento deI 27 Novembre 1795. I resti sono stati trasportati nel Cimitero di Malpotremo.




Mulino a Pietra a Paroldo
Mulino a Pietra a Paroldo

La storia di questo mulino si perde nella notte dei tempi. Riteniamo che esistesse già nel medioevo, ma compare la prima volta nei documenti del 1588, e precisamente nell’elenco dei beni feudali compreso nell’atto di consegnamento di Scipione Del Carretto, Marchese di Bagnasco.
Il Mulino passò poi a Gioanni Battista Gabutti, cessionario dei Beni del Marchese Luigi Coardi di Carpeneto nel XIX sec.
Quando poi verso la metà dell’800 i Gabutti se ne andarono da Paroldo fu acquistato da un giovane prete, tale Giovanni Battista Adami, che lo rivendette nel 1849 a Felice Chiapasco, torinese nativo di Monesiglio. Già 12 anni dopo lo rilevò un nipote di Felice, Carlo Giuseppe, anch’egli nativo di Monesiglio; è dunque questo Carlo Giuseppe il capostipite dei Mugnai che nel corso di cinque generazioni sono arrivati al proprietario attuale, Rocco Chiapasco.





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